'A mano a mano' di Rino Gaetano risuona nella sala che si svuota pian piano, le bandiere tricolore ammainate e le facce dei militanti più preoccupate che deluse. E' appena stato proiettato il videomessaggio di Giorgia Meloni, registrato la sera prima al Cairo, il video in cui la presidente del Consiglio darà 'forfait' alla kermesse organizzata da Fratelli d'Italia 'L'Italia vincente', al Teatro Brancaccio di Roma: "Qui sono le 6 del pomeriggio, se vedrete questo video allora vorrà dire che non sarò lì con voi e mi spiace, mi spiace moltissimo, ma sono un essere umano anch'io", scandisce la presidente del Consiglio appellandosi alla "comprensione" di militanti e dirigenti di partito. E' un annuncio a sorpresa, che nessuno si aspettava e di cui erano a conoscenza in pochi. Men che meno ne sapeva qualcosa la stampa: i giornalisti attendono Meloni all'ingresso laterale del Teatro Brancaccio sin dalle 10, il suo intervento sul palco è previsto mezz'ora più tardi. Ma passa un'ora e mezza, l'evento con le piazze collegate da tutta Italia volge al termine e di Giorgia non c'è traccia.

L'appuntamento per celebrare il primo anno di governo sembra essere nato sotto una cattiva stella: già posticipato per la morte di Giorgio Napolitano, poi in bilico fino all'ultimo per via della guerra in Medio Oriente, infine andato in scena 'monco', senza la leader a stringere mani e dispensare sorrisi. Appena 48 ore prima lo 'tsunami' che ne ha travolto vita pubblica e privata, culminato nell'annuncio - scritto di suo pugno e postato sui social - della separazione con il giornalista Andrea Giambruno. Dunque il viaggio al Cairo prima, la tappa a Tel Aviv poi in una corsa inarrestabile, fino all'appuntamento di oggi, che lei aveva sicuramente immaginato diverso. Tanto da mancarlo, lasciando a Guido Crosetto l'arduo compito di comunicare la sua assenza.

Un compito che il ministro, in barba a una stazza da gigante, assolve con estrema grazia. "Vedete, essere una comunità significa anche saper fare delle rinunce - scandisce il responsabile della Difesa- è giusto che una comunità desideri che la migliore tra tutti noi fosse qui, ma, vedete, una comunità deve sapere fare anche delle rinunce". In sala, giornalisti ma anche militanti e dirigenti si guardano attoniti: "ma non c'è? non viene più?", la domanda che si rincorre in platea.

Crosetto va dritto, l'annuncio è letteralmente a sorpresa: "Giorgia oggi non è fisicamente qui ma è a casa con sua figlia, il posto dove doveva stare, dove è giusto che sia. E noi, che siamo una comunità, dobbiamo comprenderlo. Forse non dovremmo dirlo in un appuntamento politico, ma le diciamo che le vogliamo un gran bene". Arriva l'applauso fortissimo e sentito della platea, tra bandiere che sventolano e il volto della premier che viene proiettato nel maxi schermo montato per l'occasione sul palcoscenico.

Un video girato al Cairo, dove in molti ne avevano notato lo sguardo affaticato e stanco, mentre nel breve filmato destinato alla kermesse di Fdi la premier sembra ritrovare forza e grinta. "Sono fiera di quello che abbiamo fatto, di noi, della nostra classe dirigente e anche di me stessa: dopo un anno posso guardarmi allo specchio e vedere ancora la stessa persona. Ho camminato a testa alta, non sono scesa a compromessi", rivendica guardando dritto nella telecamera.

Meloni si dice "orgogliosa" della "compattezza della maggioranza, perché sono falliti tutti i tentativi di dividerci, di farci litigare ad ogni costo, e sono fiera dei tanti risultati e degli obiettivi già raggiunti". "Mi sono chiesta un anno fa perché in così tanti si commuovessero anche nel momento del giuramento - ha proseguito -. Ora, con tutto quello che è successo, mi sono tornata a chiedere come mai intorno a noi ci sia ancora così tanto affetto e sostegno da parte degli italiani, distanti anni luce da quello che dicono i giornaloni, e ora lo so, è perché noi diamo rappresentanza all'Italia vera, quella di chi si sono rimbocca le maniche e lavora e che sono stati scavalcati da furbi e raccomandati".

Meloni va avanti, sembra togliersi più di un sassolino dalla scarpa: il pensiero di tanti, in platea, va a questi giorni durissimi, umanamente forse i più complicati e difficili dal suo approdo a Palazzo Chigi. "La cattiveria e i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima", scandisce la premier ma avverte: "Continuino pure a rotolarsi nel fango, perché noi continueremo a volare alto. Noi siamo il nemico da abbattere perché noi siamo uno specchio, uno specchio alla loro meschinità. Se noi riusciamo a portare avanti il nostro progetto e a fare tutto quel che abbiamo in mente, questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza".

Al termine del video partono le note dell'inno di Mameli, tra tricolori sventolanti e mani posate sul petto. Qualche lacrima di commozione tra i militanti, il coro che parte spontaneo al grido di 'un presidente, abbiamo un presidente', dunque il 'the end' e la sala che inizia a svuotarsi. I cronisti rincorrono Crosetto a caccia di risposte. “E' giusto che Giorgia Meloni trovi il tempo per riposarsi - risponde serafico lui- Lei indebolita? Non la vedo indebolita, la vedo sempre più forte. Ci sono sempre i tentativi di indebolire i governi, con alcuni si riesce con altri no", taglia corto prima di salire in auto.

Chi invece non riesce a nascondere il nervosismo e la tensione di giorni da corsa a ostacoli è Arianna Meloni, probabilmente la donna vicina alla premier come nessun'altra. I cronisti attendono di avvicinarla, lei si muove verso uno scooter in compagnia di una donna, ha tra le mani un casco tricolore e lo indossa sotto gli occhi smaniosi di risposte. Hanno colpito Giorgia Meloni nella sfera privata per fermare la sua battaglia politica e il suo governo? "Se a voi vi sembra normale questo tipo di giornalismo, ragazzi, ditelo voi... vi rispondete da soli. Grazie per il lavoro che fate, perché, secondo me, ci fate prendere un sacco di voti. Questo non è giornalismo, è pettegolezzo", 'fredda' il cronista che tenta un approccio. Un altro le chiede come stia Giorgia, "Secondo lei, come sta?", dice seccata prima di allontanarsi.

La giornata muore così. Domani si riparte con un nuovo giro di giostra, il Consiglio dei ministri è in programma alle 15.30, prima un incontro istituzionale fissato a mezzogiorno. Ma oggi è il giorno dello stacco, della riflessione, del tempo dedicato agli affetti più cari. Da casa, dove è rimasta per l'intera giornata in compagnia della piccola Ginevra, Meloni ricorda sui social Giovanni Paolo II nel giorno in cui ne ricorre la memoria liturgica. "Ho sempre considerato Karol Wojtyła un po' come il 'mio' santo e mi piace pensare che mi protegga da lassù", scrive attribuendo al pontefice l'insegnamento di "tante cose. Di una ne ho fatto tesoro e orienta il mio impegno. 'La libertà', diceva, 'non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che si deve'. Io sono una persona libera, lo sarò nonostante tutto, e cercherò di fare sempre ciò che devo".