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Covid nemico del sesso. L'emergenza pandemica ha 'raffreddato' gli italiani sotto le lenzuola, in particolare nel primo lockdown durante il quale una coppia su 5 confinate sotto lo stesso tetto non ha colto l'occasione per avere più rapporti, bensì per diradarli. Il calo è stato maggiore per gli uomini, specie i più giovani, per le persone più istruite e per quelle che vivono in condizioni abitative più precarie. A indagare l'effetto coronavirus sull'intimità degli abitanti del Belpaese è uno studio pubblicato sul 'Journal of Epidemiology', firmato da un consorzio multidisciplinare che coinvolge psichiatri, psicologi, esperti di sanità pubblica e biostatistici dell'Istituto superiore di sanità, delle università di Genova e di Pavia, dell'Istituto Mario Negri, dell'Ispro e dell'azienda ospedaliero-universitaria Careggi.
Si tratta del "primo studio" sul tema "condotto in Italia su un campione rappresentativo della popolazione adulta", spiegano dall'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. "Le nostre analisi si basano su un campione rappresentativo di oltre 6.000 soggetti che stiamo seguendo nel tempo", sottolinea Silvano Gallus, ricercatore de Mario Negri e coordinatore del consorzio. Dal lavoro è emerso che oltre il 35% degli italiani ha riportato un cambiamento nell'attività sessuale durante i mesi di lockdown nazionale, con l'8% che l'ha aumentata e il 27% che l'ha diminuita.
"Se l'interruzione degli spostamenti e l'obbligo di distanziamento sociale hanno soprattutto limitato la vita sessuale dei single, la paura del contagio, i sentimenti generalizzati di ansia e di tristezza, e la presenza dei bambini a casa sono tra i probabili fattori alla base" dell'"importante decremento" dei rapporti "nei partner conviventi", commenta Andrea Amerio, ricercatore psichiatra dell'università di Genova e primo autore dello studio. Le analisi in corso, evidenzia Gallus, "ci permetteranno di capire come gli stili di vita e le abitudini degli italiani si siano modificate e si stiano continuando a modificare a seguito dell'esperienza pandemica vissuta".