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"Metteresti tuo figlio per strada?" è questa la provocazione lanciata ai genitori da alcuni studenti dell’Istituto Europeo di Design (IED). I giovani hanno esposto tante foto (create con l’intelligenza artificiale), dentro delle cornici, ed esposte agli sguardi di chiunque per le vie di Roma per sensibilizzare i genitori sui pericoli e le conseguenze dell’eccessiva esposizione online di contenuti riguardanti i propri figli.
Da un lato le cornici mostrano le immagini di minori ricreate con l’IA; dall’altra una scritta “Metteresti tuo figlio per strada?”
Il parallelismo tra la strada e il mondo dei social network riporta al concetto di traffico e di sconosciuti che, luogo il percorso o la navigazione, si possono incontrare con tutti gli annessi pericoli. Ma quali sono i rischi? Tra i più pericolosi la violazione della privacy, il rischio di furto di identità, l’impatto sulla reputazione, l’impronta digitale permanente, il cyberbullismo, la sorveglianza indesiderata e la perdita di controllo sulle proprie informazioni.
Il tema è sempre più dibattuto e per quanto non si nutrisse un senso di paura e pericolo agli albori dei social oggi, nel 2024 (dopo quasi vent’anni dalla nascita di Facebook), gli episodi legati al furto delle immagini e informazioni dei minori per utilizzo illecito sono sempre più numerosi. Basti pensare che, secondo Enewa.com, il 50% del materiale presente su siti pedopornografici risulta provenire dai social media.
Eppure, il fenomeno dello Sharenting è una pratica diffusa dal 72% dei genitori. Tale termine si riferisce al comportamento dei genitori che condividono foto e dettagli dei propri figli sui social media, ignorando i potenziali rischi per la loro privacy e sicurezza, e creando una traccia digitale permanente che potrebbe avere ripercussioni sulla vita futura dei minori.
Il dibattito, dopo aver coinvolto noti influencer, è giunto anche alla Camera attraverso una proposta di legge per regolamentare la pubblicazione e il lucro derivante da contenuti riguardanti i minori sui social media.
Cornici Private è un progetto nato per sensibilizzare i genitori: “Abbiamo realizzato questa campagna, dal titolo “Cornici Private”, con lo scopo di sensibilizzare i genitori e i parenti a ridurre il fenomeno dello “sharenting”. Crediamo che, ora più che mai, in una società digitale e iperconnessa, dobbiamo promuovere una maggiore consapevolezza nell’uso dei social media, perché ciò che i genitori considerano un ricordo può diventare una fonte di informazioni sensibili per altri, e la protezione dei minori deve essere una priorità.”