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È morto questa mattina a 88 anni Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio. Il Papa rivoluzionario che ha cambiato il volto della Chiesa rinnovandone il messaggio e riportando al centro la semplicità e l'umiltà nel corso di un pontificato complesso che lascerà il segno.
LA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI
Durante il concistoro ordinario dell'11 febbraio 2013, papa Benedetto XVI annunciò ai cardinali presenti di voler rinunciare al ministero petrino a partire dal successivo 28 febbraio alle ore 20, a causa dell'età avanzata e delle forze non più adeguate all'esercizio del ministero affidatogli dopo la morte di Giovanni Paolo II.
Il conclave successivo prese il via il 12 marzo. Per l'elezione del pontefice erano necessari i voti di due terzi dei cardinali partecipanti al conclave. Essendo 115 i cardinali elettori, in quella occasione erano richieste per l'elezione almeno 77 preferenze.
PREPARAZIONE AL CONCLAVE
I favoriti della vigilia erano l'arcivescovo di Milano Angelo Scola, sostenuto dai più influenti cardinali italiani, e il cardinale brasiliano Odilo Pedro Scherer, membro del collegio cardinalizio di sorveglianza dello IOR e vicino alla curia. L'attenzione degli osservatori si concentrò anche sull'arcivescovo di Boston Sean Patrick O'Malley, che aveva affrontato con decisione gli abusi sessuali del clero.
Le prime due congregazioni generali del collegio cardinalizio in preparazione del conclave si svolsero il 4 marzo. Il 5 marzo la cappella Sistina venne chiusa ai visitatori per poter effettuare i lavori necessari allo svolgimento del conclave. Durante le successive congregazioni, i cardinali scelsero la data di martedì 12 marzo per l'inizio del conclave.
Il 12 marzo, presso la basilica di San Pietro, venne celebrata la messa pro eligendo Romano Pontifice, che diede inizio ai riti del conclave. La liturgia fu presieduta dal cardinale decano Angelo Sodano. Alle 16:30 i porporati iniziarono la processione che dalla cappella Paolina li portò alla cappella Sistina.
Dopo il canto del Veni Creator Spiritus e dopo aver pronunciato il solenne giuramento di fedeltà al segreto del conclave, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini pronunciò la tradizionale formula "Extra omnes!" ("Fuori tutti!"), invitando tutti gli estranei a lasciare la Sistina, le cui porte si chiusero definitivamente.
GLI SCRUTINI
La prima votazione avvenne già in giornata, l'esito negativo fu certificato dalla fumata nera delle 19:41. Il secondo e il terzo scrutinio si svolsero la mattina del 13 marzo, ancora con esito negativo e fumata nera alle 11:38. Dopo la pausa per il pranzo, nel primo pomeriggio di tenne il quarto scrutinio che non consentì di raggiungere l'elezione del nuovo Papa. Alle 19:06 del 13 marzo, consumatosi il quinto scrutinio, dal comignolo della Sistina si levò la fumata bianca. Alle ore 20:12, il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran annunciò dal balcone della basilica di San Pietro: «Habemus Papam!». Così presentò al mondo il nuovo successore di Pietro: era Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, che scelse il nome di Francesco.
LE RICOSTRUZIONI DEI VOTI
Visto il giuramento di segretezza che impone ai cardinali di non svelare i risultati delle votazione e nient'altro di ciò che accade in conclave, è sempre difficile capire le dinamiche che portano all'elezione di un Papa.
Secondo la giornalista Maria Antonietta Calabrò, l'elezione di Bergoglio sarebbe stata frutto di un accordo fra i cardinali della curia romana e i cardinali americani per contrastare la candidatura di Scola. Secondo il vaticanista Salvatore Izzo, Bergoglio sarebbe stato il cardinale più votato fin dal primo scrutinio. Secondo Marco Tosatti, ancora, la candidatura di Bergoglio sarebbe stata proposta dai cardinali Cláudio Hummes, Santos Abril y Castelló, Giovanni Battista Re e da tutti i porporati contrari all'elezione di Scola.
Il vaticanista Paolo Rodari ha ricostruito invece che proprio Scola sarebbe stato il più votato nel primo scrutinio con circa 35 voti, seguito da Bergoglio con 20 voti e da Marc Ouellet con 15. Scola avrebbe raccolto il maggior numero di preferenze fino al terzo scrutinio, sostenuto, fra gli altri, dei cardinali Angelo Bagnasco, Carlo Caffarra e Christoph Schönborn. Il giornalista Sergio Rame sostiene che l'arcivescovo di Milano avrebbe raggiuno una cinquantina di voti prima che la sua candidatura venisse stroncata il 13 marzo, fra il terzo e il quarto scrutinio, dall'accordo fra i cardinali della curia romana e quelli nordamericani.
Dopo il ritiro di Scola, sempre secondo Rodari, Bergoglio si sarebbe avvicinato all'elezione al quarto scrutinio. Il cardinale argentino, infine, sarebbe stato eletto alla sesta votazione con un pebliscito che secondo alcuni osservatori avrebbe superato i 90 voti.
"MI HANNO CHIAMATO DALLA FINE DEL MONDO"
«Fratelli e sorelle buonasera - le prime parole del nuovo Papa dopo l'annuncio dell'elezione -. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui... Vi ringrazio dell'accoglienza, alla comunità diocesana di Roma, al suo Vescovo, grazie. E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca».
Quindi papa Francesco recitò il Padre nostro, l'Ave Maria e il Gloria. «E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo - mi aiuterà il mio cardinale vicario qui presente - sia fruttuoso per la evangelizzazione di questa sempre bella città... Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore. Prima che il Vescovo benedica il popolo io vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». «Adesso darò la benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e donne di buona volontà».
«Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto, ci vediamo presto. Domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo», concluse Francesco salutando la folla di fedeli radunatasi in piazza San Pietro.