Perdere l’amore della vita (così come perdere qualunque persona cara) è un qualcosa che lacera il proprio mondo per fare spazio ad una nuova e odiosa realtà mutilata. Una verità, dove non esiste più quel vissuto di noi che abitava nell’essenza stessa del nostro caro e, ci provoca quel dolore cocente che fa tanto male da togliere il respiro e annullare tutti i sogni di quel futuro che non ci sarà mai più.

Sogni “sognati” davanti a un caffè nel bar sotto casa o mentre si canta in macchina a squarciagola durante una gita fuori porta la domenica mattina o ancora, nell’intimità della propria casa distesi sul divano e avvolti nel plaid. Niente di quei progetti esiste più, rimane solo la disperazione e l’eco assordante della mancanza che, in quei momenti, niente può sanare e nessuno può consolare. Nemmeno le persone che vogliono starti vicino e dirti che devi farti forza perché la vita continua. No, non funziona. E tu vedi davanti a te quella vita che continua, certo, ma crudelmente vuota della parte più bella di te.

Robert e Krista si incontrano, si amano, si sposano. Krista e già mamma di Aylin e Steven nati da un precedente matrimonio, mentre Robert è il papà di Ennio e Nora. In breve tempo diventano una bellissima famiglia allargata che vive in una casa a Lugano con la preziosa compagnia di due cagnolini. La felicità di una vita semplice è tutto ciò che desiderano. Ed è proprio questa vita autentica, vissuta seguendo i valori più profondi che, ad un certo punto, viene fagocitata da uno sgraditissimo ospite. Si chiama ‘tumore al seno infiltrante triplo negativo’ tra i più aggressivi mostri da combattere. Krista, fin da subito, lo affronta a testa alta, non vuole permettergli di fare del male. Suo marito Robert insieme a tutta la famiglia sono con lei a fornirgli l’arma più importante per “farlo fuori”: l’amore. Purtroppo, non basta e la morte porta via Krista il 20 febbraio scorso, all’età di 52 anni, anche se non la porterà mai via da quell’amore.

Lei era una dolce guerriera dal sorriso sereno, un’anima gentile come poche al mondo. Ogni giorno, attraverso la sua pagina Facebook ‘Cancro al seno-my jorney di Krista Joy Riva’, riusciva a infondere pace e speranza a chi aveva bisogno della sua luce, “Il tumore dovrà pur avere un senso” diceva. Empatica, forte, positiva e mai arrendevole neanche di fronte alla sofferenza, ha lasciato dietro di sé una scia d’amore tale, da essere ormai indelebile in chi ha avuto il privilegio di conoscerla o di viverla.

“Cari amici, avrò perso la mia battaglia, ma voi dovete continuare a lottare. Ho creato questo blog per me e per voi. Vi ringrazio per il vostro forte supporto che mi è stato di grandissimo aiuto come io spero lo sia stato per voi. Siete tutti nel mio cuore, vi voglio bene, un bacio”

Krista Joy Riva 1970-2023.

Sono queste le parole che lei scrive quando capisce che sta per lasciare la vita terrena. Un ultimo prezioso messaggio per tutte quelle numerosissime persone che, quotidianamente la seguono e attingono dalle sue parole la forza e la volontà di andare avanti.

Krista non c’è più, ma la luce che emanava in ogni suo video tutte le volte che raccontava la speranza di farcela è ancora così tangibile,  da riempire il vuoto dell’ assenza e infondere coraggio alla sua famiglia e, soprattutto, a suo marito Robert.

Impotente di fronte al dolore trova la forza di reagire, seppur a fatica, anche continuando a tenere vive le pagine Facebook e Instagram di sua moglie.

Per aggrapparsi a quell’appuntamento quotidiano con chi l’ha amata e l’ha sostenuta nella malattia. Per sentirla viva dentro di sé.

Per raccogliere parole di conforto che fanno bene al cuore.

Quando conosciamo Robert siamo colpiti dalla sua delicatezza nel ricordare Krista.  E, anche se con la voce rotta dalla commozione, riesce a farci percepire quanto il suo amore per lei fosse grande. Lo scorso sabato ha organizzato un saluto a sua moglie da parte dei suoi cagnolini e, insieme ad alcuni amici e ai loro cani, ha reso indimenticabile un giorno speciale dedicato solo a Krista. Lui ama ricordarla così, con questi piccoli grandi gesti, inghiottendo le lacrime e pensando a lei con il sorriso.

“In questo momento mi sento di onorare mia moglie in ogni modo possibile - sono le sue prime parole ai microfoni di Sardegna Live - perché io le devo il ricordo della nostra felicità e non disperazione e dolore. Organizzeremo degli eventi e porteremo avanti il suo blog nel migliore dei modi”.

Abbiamo chiacchierato con lui e le sue parole ci hanno coinvolto, commosso e anche fatto sorridere un po’

Ciao Robert, grazie di essere qui con noi. Come descriveresti Krista?

“Ciao, grazie a voi. Descriverei il mio amore come una persona dolce, incapace di cattiverie verso il prossimo. Non l’ho mai sentita parlare male di qualcuno e, se veniva ferita,  in un primo momento ci stava male ma subito dopo le passava tutto. Era tenera, gentile, con quel suo fare dolce riusciva a calmare qualunque inquietudine. Ho assorbito da lei questa natura sensibile, semplicemente perché lei era parte di me. Anch’io non riesco più a provare rabbia o rancore verso gli altri e cerco di trovare sempre il lato positivo delle cose”.

Voi vi siete conosciuti da giovanissimi, ma avete cominciato a frequentarvi nel 2015. Due anni dopo siete andati a vivere insieme e, nel 2019, vi sete sposati. Ricordi il momento in cui le hai chiesto di sposarti?

“È stato un anno prima del nostro matrimonio. Era il giorno del suo compleanno e le ho fatto una sorpresa, lei si aspettava l’anello di fidanzamento ed io e le ho regalato una scopa. Si, proprio una scopa! Mi sono divertito un sacco a vedere l’espressione del suo viso di fronte a quel regalo inusuale, l’ho fatta penare un po’. Poi ha scoperto che, nascosta in quella scopa, c’era una scatolina con dentro l’anello. Quella luce nei suoi occhi per la mia proposta di matrimonio è ancora viva dentro di me”.

Tra tutti i momenti belli vissuti insieme quale ricordi con più tenerezza?

“Momenti belli insieme ne abbiamo vissuti davvero tanti. Quello che ricordo con più tenerezza è il momento in cui lei è stata operata alla schiena a Zurigo. Quando si è svegliata dall’anestesia cercava me e i medici mi hanno portato da lei. Le parlavo e, per prenderla un po’ in giro,  le chiedevo il suo nome, lei rispondeva: “Krista Riva!”, era così orgogliosa di portare il mio cognome. La mia vita con lei è stata  tutta ‘un momento bello’. Eravamo felici, ridevamo e scherzavamo di continuo”

Ad un certo punto della vostra vita però arriva la malattia di Krista : un tumore al seno tra i più aggressivi…

“Ricorderò sempre quando è arrivato il tumore. A gennaio 2022 Krista aveva fatto tutti i controlli e non c’era assolutamente niente, ma il 5 maggio (il giorno dell’anniversario della morte della sua mamma) toccando il seno lei si accorge che c’è  qualcosa che non va. Lavorava in ospedale in Radiologia e poi come segretaria dell’epatocentro, ha capito immediatamente. Il giorno dopo siamo andati a fare la biopsia e quando abbiamo appreso che il tumore era ‘il triplo negativo’ ci siamo spaventati davvero tanto, siamo ricorsi alle cure immediatamente e non ci siamo mai persi d’animo”.

Vederla star male non deve essere stato facile, come riuscivate a farla sentire serena e protetta dall’abbraccio della sua famiglia?

“Abbiamo sempre cercato di vedere il lato positivo delle cose, avevamo la speranza e abbiamo tenuto duro. Lei avrebbe dovuto fare la chemio bianca, successivamente lo svuotamento del seno e poi la radioterapia. Tuttavia, all’undicesima seduta su dodici di chemio bianca, la tac ha rivelato un tumore molto più esteso e delle piccole macchie sui polmoni. Non era più operabile, ma era necessario ricorrere a farmaci molto forti. Siamo andati avanti con  la radioterapia e la chemio rossa. Krista la affrontava ogni 20 giorni, era molto invasiva. Non abbiamo avuto risultati e, d’accordo con il nostro oncologo, abbiamo iniziato con una terapia specifica e nuova contro il triplo negativo, però già dopo Natale non era più lei, non riusciva nemmeno a camminare le metastasi avevano preso il sopravvento. Nonostante tutto, in famiglia non finivamo di credere che ce l’avrebbe fatta”.

Le sei stato vicino fino alla fine…

“Fino alla fine. Ho dormito con lei in stanza tre giorni ed è stato devastante non poterle nemmeno tenerle la mano (i medici mi hanno consigliato di non toccarla perché quando la fanno addormentare, anche solo toccare la sua mano, potrebbe essere uno stimolo e non va bene).  Dovevo farle sentire che ero lì accanto a lei e, per nessuna ragione, l’avrei lasciata sola. Perciò le parlavo.  Anche se era addormentata lei mi sentiva. Le ho assicurato che avrei curato i suoi figli come i miei e avrei badato ai cani. Le ho detto di non avere paura, mi sarei occupato io di tutto. Fino a quel momento ci avevo creduto. Io e Krista abbiamo pianto insieme poche volte, lei mi diceva sempre: “Non è giusto che questa merda prenda proprio me, cosa ho fatto di male? Con tutte le persone cattive che ci sono al mondo” Ed io le rispondevo convinto con tutto me stesso: “Amore stai tranquilla noi ce la faremo, usciremo fuori da tutto questo”. In quei momenti non realizzavo che, invece, stava andando tutto nel senso più sbagliato. Per me è stato un onore starle accanto, lei avrebbe fatto la stessa cosa per me”.

Hai fatto un gesto bellissimo e hai rasato i capelli lo stesso giorno in  cui ha dovuto farlo lei

“Si, quando lei è uscita di casa  ho fatto finta di andare a lavoro, ma nel tragitto mi sono fermato dal parrucchiere e, quando lei è rientrata, ha visto che anch’io avevo rasato tutti i capelli. È stato un momento bellissimo, lei si è commossa, mi ha buttato  le braccia al collo e mi ha baciato”.

Quella sedia e quel posto a tavola vuoti colpiscono come un pugno allo stomaco. Come affronti il dolore?

“Prima che tutto succedesse ho fatto l’accompagnamento con una psicologa. “Dobbiamo essere preparati nel bene e nel male” questo è quello che dicevamo io e Krista. È necessario riuscire a reagire e trasformare il dolore  nella gioia del ricordo, non è facile ma è importante farlo.  Ho 4 figli e 2 cani devo pensare a loro, l’ho promesso a mia moglie”. Il giorno di San Valentino, il 14 febbraio scorso, Krista aveva capito di essere alla fine e ha voluto lasciare uno scritto alla sua famiglia. Ognuno di noi ha ricevuto un pensiero da parte sua. Tra le altre cose il mio recitava: Robert, amore della mia vita……..Sei impegnato giornalmente a farmi star bene……..Forse sto morendo, sei stato e lo sei tutt’ora la mia ancora di salvezza, ma se non riuscirai a salvarmi non essere triste o non sentirti in  colpa, hai fatto quello che hai potuto…” . Capisci? Devo andare avanti per lei”.

Tu credi in Dio e sai che lei è al sicuro adesso. Ricorri spesso alla fede per dare conforto al tuo dolore?

“Si, io parlo con Dio. Guardo il cielo, parlo con lui e con Krista”.

C’è qualcosa che non le hai mai detto e vorresti che lei sapesse più di ogni altra?

“Le ho sempre detto ogni cosa, eravamo entrambi un libro aperto. Non potevo nemmeno andare a comprarle il regalo di Natale che lei capiva tutto: “Amore stai andando a comprare i regali? Chiedi pure a mia sorella ciò di cui ho bisogno!”. Non riuscivo a nasconderle niente o a raccontarle una bugia. Sapeva tutto di me, era il mio amore, la mia fonte di ispirazione. Durante il Covid sono arrivato a fare fino a 16 tipi diversi di marmellata, in cucina mi dava carta bianca e qualunque cosa cucinassi per lei era una bontà, era la mia fan numero uno”.

Hai voluto sottolineare: “Farò qualunque cosa per onorare mia moglie” puoi  spiegarci cosa intendi?

C’è chi è davvero solo nell’affrontare la malattia. Prendendo in mano il blog di Krista  posso aiutare chi ha bisogno di sostegno e calore umano, così come faceva lei. Sono sempre stato riservato e sto facendo cose che non avrei mai pensato di fare, come parlare in un blog con migliaia di persone appunto. È importante continuare a tenere aperta la sua pagina, alcuni rappresentanti dell’ordine dei medici ci hanno scritto facendo i complimenti a mia moglie perché con il suo blog aiutava molte donne inducendole a fare prevenzione più spesso oltre che supportarle  nella malattia. Produrranno un documentario sulla nostra storia, insomma voglio che Krista continui a esserci”.

Ho conosciuto Krista attraverso la sua pagina Facebook che seguo da tempo, ho percepito immediatamente il suo essere speciale e la sua innata sensibilità verso chi soffre. Sono certa che lei è fiera di te e di tutto quello che stai facendo per ricordare l’amore e la felicità che avete vissuto insieme e per onorare il suo essere speciale. E questo, nessuno mai potrà portarvelo via. Grazie Robert per  aver regalato questa intervista ai lettori di Sardegna Live.