Gli interventi di soccorso sono stati 5.271, di cui 4.066 da parte delle Ong. I dati diffusi dopo il Comitato nazionale dell'ordine e la sicurezza presieduto a Milano dal ministro Lamorgese. I reati sono in calo del 18,2% ma preoccupano i femminicidi. Durante il lockdown controllati 20,4 milioni di cittadini. 

In un anno - come riporta l'Agi - gli sbarchi di migranti sulle nostre coste, dall'1 agosto 2019 al 31 luglio 2020, sono stati 21.618, con un incremento del 148,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente quando gli sbarchi furono 8.691. E' quanto emerge dai dati del "dossier Viminale", che racchiude un anno di attività del ministero dell'Interno.

In particolare nell'ultimo anno si sono avuti 5.271 soccorsi nella cosiddetta zona SAR, di cui 4.066 da parte delle ONG. Mentre gli sbarchi autonomi sono stati 16.347. Si tratta di un trend degli sbarchi comunque in diminuzione se si prendono in esame i grafici degli ultimi 10 anni, dove si è passati da 175.728 sbarchi del periodo 1 agosto 2014 e 31 luglio 2015 ai 182.877 sbarchi del periodo 1 agosto 2016 al 31 luglio 2017, e quindi ai 42.700 sbarchi del periodo 1 agosto 2017 al 31 luglio 2018.

Secondo i dati forniti dal Viminale, si legge sempre in un'agenzia dell'Agi - i Paesi di partenza dei migranti sono la Tunisia nel 41,6% dei casi, la Libia con il 40,5%, la Turchia con 8,1% e l'Algeria con la percentuale del 5,5%. La Tunisia è anche in testa alle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dei migranti nell'ultimo anno con il 34,3%; seguono il Bangladesh con l'11,9%, la Costa d'Avorio con il 7,2%, l'Algeria con il 6%, il Pakistan con il 4,3%. 

I reati sono in calo,  preoccupano i femminicidi

Diminuiscono in reati in generale in Italia, se ne sono registrati 1.912.344 nell'ultimo anno, con un calo del 18,2% rispetto all'anno precedente. Calo che risente del periodo di confinamento dovuto alle disposizioni per contenere la pandemia di Covid-19. Nel solo periodo del lockdown, dal 9 marzo al 3 giugno, i reati registrati in Italia sono stati 855.533.

Gli omicidi nell'ultimo anno sono diminuiti del 16,8%, 278 contro i 334 dell'anno precedente. Resta l'allerta sugli omicidi avvenuti in ambito familiare: sono stati 149, di cui ben il 69,8% erano donne.

Se si vanno a prendere in esame gli omicidi avvenuti nel solo periodo del lockdown, questi sono stati 106, di cui 58 in ambito familiare e anche in quest'ultimo caso si tratta di vittime per il 75,9% donne.

Per quanto riguarda gli altri reati, sono in calo i furti, 820.274 (-26,6%); le rapine, 20.193 (-21,1%); le truffe 119.355 (-11,3%). A proposito di truffe, sono invece aumentate quelle informatiche, 82.842 con +12% . I delitti informatici in generale sono aumentati del 20%, 144.474 casi di cui ben 61.204 nel solo periodo del lockdown.

Durante il lockdown controllati 20,4 milioni di cittadini

Nel periodo che va dall'11 marzo al 31 luglio le forze dell'ordine nell'ambito dei servizi per il contenimento della diffusione del Covid-19 hanno controllato oltre 20 milioni di persone, prosgue il dossier del dicastero guidato da Luciana Lamorgese.

Solo nella prima fase del lockdown, dall'11 marzo al 3 maggio, le persone controllate sono state 12.360.197; nella seconda fase dal 4 maggio al 2 giugno sono state 4.260.583, nella terza fase dal 3 giugno al 31 luglio sono state 3.774.522. In tutto, quindi, le persone controllate sono state 20.395.302.

Gli esercizi commerciali controllati dall'11 marzo al 31 luglio sono stati 6.790.886, di cui 4.798.015 solo nella prima fase dell'emergenza. Le persone sanzionate per violazione degli spostamenti sono state 454.933, quelle denunciate per false attestazioni 5.684, e quelle denunciate per violazione della quarantena sono state 1.177. (fonte Agi)