PHOTO
x-default
Il Comune di Milano deve interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie gay e lesbiche. Lo ha chiesto il prefetto di Milano, Renato Saccone, su sollecitazione del ministero dell'Interno, al sindaco Beppe Sala avvertendo che nel caso dovesse continuare queste pratiche dovrà essere richiesto l'intervento della Procura per annullarle.
La circolare firmata dalla Prefettura recepisce la sentenza n.38162 della Corte di Cassazione del dicembre scorso. In quel caso, i giudici avevano stabilito che i bambini nati all’estero con la maternità surrogata dovessero essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione in casi particolari, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con la trascrizione diretta all’anagrafe.
A partire dallo scorso luglio, infatti, Sala aveva ricominciato a formare certificati anagrafici con due madri. Dal momento che il Governo non aveva ancora colmato il vuoto di legge, il primo cittadino meneghino aveva deciso di intervenire usando i suoi poteri di capo dell'ufficio di stato civile.
Il ministero dell'Interno, però, lo scorso 19 gennaio ha sollecitato i prefetti a comunicare lo stop alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata, "al fine di assicurare una puntuale ed uniforme osservanza degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalle Sezioni Unite negli adempimenti dei competenti uffici".