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“Volevo aiutare le famiglie che sono scappate dalla guerra in modo diretto, trovargli un tetto”.
Così Mirko Beltrammi, proprietario di un'officina e due carrozzerie tra Villa Cortese (MI) e Azzate (VA) ha deciso di rimboccarsi le maniche: a sue spese ha affittato alcuni locali sopra le attività che gestisce, li ha sistemati e ha montato i mobili con i suoi dipendenti.
La storia è raccontata da Fanpage. Uno dei due appartamenti si trova ad Azzate: all’interno ci sono tre mamme con cinque bambini. L’altro invece si trova a Villa Cortese, dove ci andranno altre cinque persone.
"Quando mi confronto con loro mi fanno vedere le foto: vedi e tocchi con mano la situazione ed è veramente pesante. Ti fanno vedere questi filmati e loro piangono", spiega Mirko a Fanpage. Tutte loro prendono anche dei farmaci per dormire: "Fanno fatica considerato che hanno questi ricordi dei bombardamenti".
Intanto, il numero di ucraini costretti a lasciare il proprio Paese per cercare rifugio sale sempre di più. Gli ultimi dati parlano di due milioni di persone costrette a lasciare l’Ucraina per sfuggire alla guerra. Le cifre sono state comunicate dall’Alto commissario ai rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) Filippo Grandi.
LE VITTIME - Dalle 4:00 del 24 febbraio 2022, quando è iniziato l’attacco armato della Federazione Russa contro l’Ucraina, alle 24:00 mezzanotte del 28 marzo 2022 (ora locale), l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha registrato 3.039 vittime civili nel Paese: 1.179 morti e 1.860 feriti. La maggior parte delle vittime civili registrate sono state causate dall’uso di armi esplosive con un’ampia area di impatto, compresi i bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi di lancio multiplo di razzi, missili e attacchi aerei.
L’OHCHR ritiene che le cifre effettive siano considerevolmente più elevate, poiché la ricezione di informazioni da alcuni luoghi in cui sono in corso intense ostilità è stata ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma. Ciò riguarda, ad esempio, Mariupol e Volnovakha (regione di Donetsk), Izium (regione di Kharkiv), Popasna (regione di Luhansk) e Trostianets (regione di Sumy), dove si contano numerose vittime civili. Queste cifre sono attualmente sotto attento scrutinio e non sono quindi incluse nelle statistiche di cui sopra.
L’OHCHR prende atto del rapporto dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, secondo il quale alle 8:00 del 29 marzo (ora locale), 144 bambini erano stati uccisi e almeno 220 feriti.