Una persona seduta per terra e quattro agenti della Polizia locale che la colpiscono ripetutamente con il manganello alla testa e al fianco, prima di ammanettarla. Queste le immagini, piuttosto violente, riprese da una finestra e pubblicate su Telegram dalla pagina ‘Milano Bella da Dio’.

L'episodio è avvenuto questa mattina in zona Bocconi. Si vede una persona che poi si scoprirà essere una transessuale di 41 anni di nazionalità brasiliana, rannicchiata a piedi nudi davanti a un’aiuola, si toglie gli occhiali, a un certo punto alza le braccia, poi, scaraventata a terra, si tiene la testa con le mani, per proteggersi dai colpi. Contro di lei sembra dal video che uno degli agenti usi anche lo spray al peperoncino.

Sono in corso - fa sapere il Comune di Milano - tutte le verifiche per capire cosa è successo, quali siano le responsabilità e quindi i provvedimenti da prendere nei confronti degli agenti coinvolti. La Polizia locale è anche in contatto con l'autorità giudiziaria per attivare le necessarie azioni della magistratura. La trans - a quanto si apprende - è stata denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.

Il video in cui quattro agenti della Polizia locale di Milano prendono a manganellate una persona prima di ammanettarla “non è certo una bella immagine, anzi mi sembra un fatto veramente grave”, commenta il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Per poter formalmente intervenire però - ha aggiunto il primo cittadino - è necessario che la Polizia locale faccia una relazione. Nelle more di questa relazione, i vigili in questione sono stati messi in servizi interni. E poi alla luce delle risultanze della relazione si potranno fare due cose: o prendere provvedimenti come ad esempio la sospensione o anche arrivare a fare una denuncia, cosa da non escludere, da parte nostra all’autorità giudiziaria. Però è importante avere una relazione perché formalmente va fatto così”. Ora - ha concluso Sala - “non voglio dire cose non precise. Aspetto di leggere la relazione, altrimenti rischierei di dare un commento generico e non posso farlo”.

"Intendo andare fino in fondo su questa vicenda, finché non saranno chiarite tutte le dinamiche. Gli autori di tanta violenza non pensino di farla franca", dice parlando con l'Adnkronos, la senatrice dell'Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Cucchi. Commentando il video che sta facendo il giro del web, Cucchi annuncia: "Porteremo il caso in Aula. Le immagini che si vedono sono gravissime e non devono lasciare indifferenti, perché usare i manganelli, soprattutto in quella maniera, è vietato". La sorella di Stefano Cucchi - ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare - rincara: "Siamo di nuovo di fronte a scene terribili che mostrano ancora una volta un accanimento, da parte di persone in divisa, contro soggetti più fragili. Il fatto che indossino una divisa non costituisce un'attenuante, semmai un'aggravante". Per Cucchi "non devono essere fatti sconti a nessuno, occorre andare fino in fondo finché non saranno chiarite tutte le dinamiche, anche se nel video mi sembrano piuttosto evidenti".

"Sono riuscito a vedere quel video una sola volta perché c'è una persona seduta a terra e inerme, che non stava minacciando nessuno, presa a calci, colpita, trascinata e immobilizzata non da bulli di quartiere, ma da uomini che indossano la divisa della polizia municipale a Milano", afferma all'Adnkronos l’ex parlamentare e attivista Vladimir Luxuria sul video degli agenti della Polizia locale di Milano che prendono a manganellate una "trans straniera" sottolineando: "Queste persone non meritano la divisa che indossano e mi auguro vengano immediatamente spogliate di quella divisa che offendono". Luxuria invita però anche a "riflettere sul clima di odio che fomenta una certa politica che, in maniera ossessiva, parla di minaccia dell'ideologia gender. Queste sono purtroppo le conseguenze di un clima di transfobia e violenza da condannare senza se e senza ma". Luxuria infine ringrazia le "donne che hanno ripreso la scena: senza di loro non lo avremmo mai saputo e chissà quanti altri episodi non sappiamo".