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Da ieri sono in vigore a Milano nuovi divieti per i fumatori, che sono ora costretti ad astenersi dal fumare all'aperto se non si trovano ad almeno 10 metri di distanza da altre persone. Questa misura rappresenta il secondo passo del Piano Aria e Clima, approvato nel 2020 dal Consiglio Comunale e attuato l'anno successivo con la creazione delle prime zone off-limits per i fumatori, come parchi, impianti sportivi e cimiteri.
A eccezione delle sigarette elettroniche, dal 1° gennaio il divieto di fumo si estende "a tutte le aree pubbliche o a uso pubblico, inclusi i marciapiedi", con l'eccezione di "luoghi isolati dove è possibile mantenere una distanza di almeno 10 metri dalle altre persone". Ciò significa che anche i dehors dei bar e dei ristoranti saranno vietati ai fumatori, una decisione definita dal segretario generale della Confcommercio di Milano, Marco Barbieri, come "una battaglia ideologica superata dall'evidenza dei dati".
I commercianti non saranno multati, ma saranno puniti solo i cittadini che non rispetteranno l'obbligo, con sanzioni che vanno da 40 a 240 euro. È probabile che i controlli da parte della Polizia Locale saranno inizialmente soft. Secondo i dati dell'Arpa Lombardia, il fumo delle sigarette contribuisce al 7% delle emissioni di polveri sottili, e il Piano Aria e Clima mira a ridurre del 45% i livelli di CO2 entro il 2030, anche attraverso ulteriori divieti sulla circolazione che saranno introdotti nei prossimi anni.