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Ha narcotizzato una giovane studentessa, ne ha abusato e poi ha scattato alcune fotografie per documentare il fatto. Per questo un 50enne milanese è stato arrestato. Ad eseguire l'operazione i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Milano Porta Monforte, al termine di una indagine coordinata dal dipartimento tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli della procura di Milano (procuratore aggiunto Letizia Mannella e sostituto procuratore Alessia Menegazzo).
Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia presentata lo scorso 28 marzo da una studentessa universitaria di 21 anni, che aveva riferito ai militari di essere stata invitata ad un incontro di lavoro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato ad uno stage formativo. La ragazza aveva spiegato di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè e di essersi risvegliata ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente.
E' quindi scattata una perquisizione nell’abitazione di uno degli imprenditori presenti all'incontro, un 50enne, amministratore unico di una nota azienda farmaceutica del capoluogo. Durante le operazioni, all'interno di una nicchia a scomparsa della cucina del manager, sono state trovate nascoste due confezioni di Bromazepam, un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine.
Ulteriori approfondimenti investigativi, eseguiti in collaborazione con il nucleo investigativo di Milano anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, delle immagini degli impianti di videosorveglianza e dei dati gps registrati dallo smartwatch della vittima, oltre che dall'esame di vari telefoni e computer utilizzati dall’imprenditore, hanno consentito di accertare che l'uomo aveva versato nel caffè e in un succo d’arancia una dose talmente elevata di benzodiazepine, da provocare alla ragazza un’intossicazione con avvelenamento.
L'obiettivo era quello di trattenerla nella sua abitazione fino al mattino seguente e porla in uno stato di incapacità di volere e di agire per abusarne e fotografarla. L'uomo, poi, avrebbe tentato di crearsi un alibi, convincendo familiari e amici a rendere dichiarazioni a suo favore e accusando la studentessa e la sua famiglia di un tentativo di estorsione ai suoi danni. A suo carico, i militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate.
Sono in corso ulteriori accertamenti volti ad identificare altre donne che, in passato, avrebbero subito abusi sessuali da parte dell’indagato con lo stesso modus operandi. A tal fine, i carabinieri invitano invitano chiunque abbia incontrato l’imprenditore, accusando successivamente uno stato d’incoscienza, a contattare immediatamente la compagnia Milano Porta Monforte in viale Umbria 62.