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Militari in ritirata dalle città italiane: erano 7050 fino allo scorso anno fa quelli impegnati nell'operazione 'Strade sicure', partita nel 2008. Dopo una prima sforbiciata di mille nel luglio 2021, si ridurranno ulteriormente a 5mila dal prossimo 1° luglio, secondo quanto prevede la Legge di bilancio.
Dal 1° aprile, inoltre, torneranno a disposizione dei propri comandanti anche i 753 che erano stati impiegati per l'emergenza Covid. La guerra in Ucraina 'chiama', insomma, e le forze armate sono sempre più richiesti nei vari teatri internazionali di crisi. Parallelamente alla riduzione dell'impiego dei militari in supporto delle forze di polizia nelle città, il Viminale sta lavorando ad una "rimodulazione" del loro impegno, ha spiegato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nell'ambito di un Piano per riorganizzare il presidio del territorio con la divisione in 42 distretti "corrispondenti ai municipi delle grandi città come ambito di riferimento".
E per ammortizzare la perdita delle forze armate, "determinata anche dalla necessità delle forze armate di fronteggiare gli impegni derivanti dalla partecipazione a missioni di pace", ha aggiunto, ci saranno assunzioni tra le forze di polizia: rinforzi sono già stati assegnati a Milano e Napoli, ad esempio. L'annuncio non è piaciuto alla Lega. "Duemila militari in meno nelle nostre strade e 6.700 sbarchi in più dall'inizio dell'anno. Mentre il governo vuole aumentare le spese militari, il ministro dell'Interno accetta l'ennesimo smantellamento della sicurezza voluto dal Pd", lamentano fonti del Carroccio. "Grazie alle insistenze della Lega - aggiungono - negli ultimi mesi ci sono state più assunzioni di donne e uomini in divisa e l'adozione della pistola a impulsi elettrici. A Draghi chiediamo di fermare l'operazione 'strade insicure', ennesimo flop firmato Lamorgese". 'Strade sicure' è iniziata nell'agosto del 2008, sulla base di una legge - la 125 - che prevedeva la possibilità di impiego dei militari "per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, in aree metropolitane o densamente popolate".
Sia nel mondo militare che tra le forze di polizia non sono mancate nel corso degli anni le voci critiche sulla novità. Il personale delle Forze armate è posto a disposizione dei prefetti, che lo impiegano per servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché in perlustrazione e pattuglia insieme alle forze di polizia. Nato con numeri contenuti, il contingente si è via via ingrossato fino a raggiungere la consistenza massima di 7.050. Ora il dietrofront.