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Cristian è un bambino autistico di dieci anni "affettuoso e dolcissimo con tutti", come racconta il papà Daniele. Domenica scorsa ha fatto la prima comunione presso la chiesa del Santissimo Salvatore di Silvi Marina (Teramo), addobbata solo per lui. Contemporaneamente, in un’altra parrocchia, la chiesa dell’Assunta, altri quaranta bambini hanno ricevuto il medesimo sacramento.
Cristian sarebbe dovuto essere lì con loro, ma, come spiega il papà spiega: "Il prete, don Antonio, non l’ha voluto perché con i suoi comportamenti avrebbe dato fastidio agli altri. Avrebbe rovinato la cerimonia. Voleva che facesse la comunione nella sagrestia in un giorno che non fosse la domenica. Mi sono opposto. E sono andato nell’altra parrocchia".
Daniele e Monia, genitori di Cristian, hanno due figli, entrambi affetti da autismo. "Alle prove del venerdì Cristian non è stato fermo - ricostruisce il padre del piccolo come riportato dal Corriere della Sera -. Don Antonio ha sbottato, “così non va proprio bene” e ha proposto la cerimonia separata. Come se mio figlio fosse un bambino di un’altra serie".
Eppure, quando in autunno i genitori avevano detto al parroco che non sarebbe stato facile far seguire il catechismo a Cristian, il religioso avrebbe risposto"Gesù sa, Gesù accoglie tutti".
Fra le altre cose, durante le prove alla vigilia della cerimonia, il bambino avrebbe fatto cadere a terra un cero. "Cristian deambula male, porta dei tutori e non metto in dubbio che possa aver fatto cadere il cero - spiega papà Daniele -. Ma don Antonio è convinto che l’abbia fatto con cattiveria. Tutti i compagni gli vogliono bene, lo proteggono, mio figlio non è violento".
Don Antonio difende la sua scelta: "Ho avuto in passato altri casi difficili. Ma durante le prove il bambino andava in mezzo agli altri, urlava. Poi s’è avvicinato all’altare e ha buttato a terra i ceri. La mamma non è riuscita a tenerlo a freno".
"Ho salvaguardato la festa dei quaranta bambini - aggiunge -. Dovevo tener conto delle altre famiglie. Se i genitori avessero accolto le nostre richieste avremmo accolto con gioia il bambino".