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Mirko, 13 anni, ha lottato come Sinisa Mihaljovic contro la leucemia e insieme hanno affrontato i momenti più duri e complicati della malattia. Quando l’allenatore annunciò di avere la leucemia gli scrisse una lettera e da allora tra i due è nato un rapporto forte, tanto che Mihajlovic decise di accoglierlo al centro sportivo del Bologna.
Nel dicembre del 2020 il piccolo Mirko aveva infatti coronato il sogno di poterlo conoscere ed entrambi si sono sfidati ai calci di rigore. Dopo il trapianto, Mirko è riuscito a battere la leucemia e quando ha saputo del peggioramento delle condizioni di Sinisa ha deciso di scrivere una lettera che comincia così: “Sono le 14.02 del 14 dicembre e sono appena uscito da scuola. Forse il mister non ce la fa, mi dice la mamma. Butto giù il cellulare e prendo un foglio. Non perdo tempo neanche per cercare una penna. Sul tavolo c'è una matita. Mi siedo e comincio a scrivere”.
Tanti i passaggi toccanti nella lettera, dal primo incontro a Casteldebole ai momenti più bui passati durante la battaglia per sconfiggere la leucemia. “Ripenso a quanto sono stato fortunato e mi rammarico di non aver potuto dare a te anche solo un pizzico della mia fortuna. Provo a pensare a tutti i tuoi sacrifici, alle sofferenze e a tutti i momenti brutti che hai passato. Una persona che non l'ha vissuto non può capire. Non lo può neanche immaginare” scrive Mirko. E ancora: “Voglio starti vicino, mi metto la maglia che mi hai regalato nel giorno del nostro incontro. Ecco, ora ti posso vedere, ti posso abbracciare, ti posso parlare. Tu non mi puoi rispondere, ma fa niente. Mi va bene lo stesso, so che in fondo lo stai facendo. Non voglio dirti tante parole, ti voglio solo ringraziare per tutto quello che ci hai insegnato. Ci hai insegnato a lottare, a non mollare, ad affrontare tutto a testa alta. Mille grazie non bastano Sinisa, ma io te li devo tutti. Fai buon viaggio, Mister”.