Svolta nelle indagini sulla morte della giovane ucraina Marta Maria Ohryzko, che sarebbe stata vittima di un femminicidio.

La 32enne morì il 13 luglio 2024, a Vatoliere di Ischia dopo essere caduta in un dirupo ed essersi fratturata una caviglia. Secondo le ultime indagini, il suo compagno russo 41enne, Ilia Batrakov, l'avrebbe raggiunta, non per aiutarla, ma per sferrarle un violento pugno nell'occhio e soffocarla con violenza.

Le indagini dei carabinieri e della Procura di Napoli hanno portato all'arresto di Batrakov, già detenuto dal 15 luglio 2024 dopo la notifica di un provvedimento di fermo emesso dagli inquirenti per il reato di maltrattamento in famiglia, e ora accusato di omicidio volontario pluriaggravato.

Le intercettazioni ambientali e telefoniche

Le indagini condotte dai militari di Ischia hanno subito svolta grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche, insieme alle conclusioni della perizia medico-legale. Durante l'interrogatorio con i carabinieri, Batrakov aveva raccontato che la sua compagna si era allontanata dalla roulotte in cui abitavano dopo una lite, finendo per cadere in un dirupo e fratturarsi una caviglia. È emerso che la donna aveva cercato ripetutamente aiuto chiamando l'uomo con il cellulare prima di morire, non per via di un'embolia derivante dalla frattura come inizialmente ipotizzato, ma a causa di un omicidio, come confermato dalle nuove scoperte investigative, commesso dal 41enne russo.

La giovane donna, già vittima di maltrattamenti da parte dell'indagato, è stata lasciata da sola in un dirupo vicino alla sua casa dopo essere caduta e aver rotto una caviglia. Nel corso della notte, il compagno l'ha raggiunta e l'ha colpita con un pugno all'occhio sinistro, per poi soffocarla stringendole le vie respiratorie. Questo ha portato alla sua morte per asfissia meccanica. Le circostanze aggravanti includono il fatto che l'omicidio è stato commesso per motivi abietti e futili, approfittando di circostanze che hanno impedito la sua difesa pubblica e privata.