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Sono 5 i medici del Pronto Soccorso di Lavagna iscritti nel registro degli indagati per la morte della studentessa 18enne Camilla Canepa, deceduta nel giugno del 2021 all’ospedale di Genova dopo essere stata vaccinata con il vaccino anti Covid Astrazeneca durante un open day. A riportare la notizia TgCom24, che informa sul fatto che i medici, entro 20 giorni, potranno chiedere di essere interrogati.
Dall’autopsia effettuata sul corpo della giovane era emerso che “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva assunto alcun farmaco prima della somministrazione”. La morte per trombosi “era ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”, è scritto nell’avviso della Procura.
A 4 dei 5 medici indagati è contestato il reato di omicidio colposo, in quanto, secondo la Procura, “non avrebbero provveduto all’effettuazione di tutti gli accertamenti diagnostici previsti dal protocollo terapeutico elaborato dalla Regione Liguria per il trattamento della sindrome di Vitt (Vaccine-indiced immune thrombotic trombocitopenia), che aveva colpito la 18enne dopo la somministrazione.
Secondo i pm, “l’esecuzione degli approfondimenti avrebbe consentito di formulare la corretta diagnosi della patologia insorta e di conseguenza di adottare tempestivamente un trattamento terapeutico” che avrebbe, con alte probabilità, “potuto salvare la vita a Camilla”.
A tutti e 5 i medici indagati è contestato il reato di falso ideologico per non aver attestato che la ragazza era stata sottoposta alla vaccinazione nella documentazione sanitaria.