Matteo e la sua compagna Caterina erano felici insieme e volevano coronare la loro storia d’amore con un figlio. Ma la vita, si sa, mette spesso davanti a ostacoli insormontabili. A Matteo venne diagnosticato un cancro nel 2019 e fu proprio allora che decise di far congelare il suo sperma prima che la chemioterapia e altre cure pesanti per cercare di sconfiggere il tumore lo avrebbero reso sterile.

Come riporta Repubblica, che ha reso nota questa struggente storia, Matteo purtroppo morì a soli 28 anni lasciando il suo seme in eredità a Caterina che ha poi deciso di intraprendere una gravidanza. Ma quando si è recata presso il Centro per la Crioconservazione della Asl, dove Matteo aveva lasciato il suo sperma, l'azienda ospedaliera si è rifiutata di consegnarle i campioni.

Come informa la testata nazionale, la vicenda è finita in tribunale, dove nel 2021 il giudice ha dato ragione alla Asl, ma il prossimo aprile si tornerà in sede di appello.

Secondo quanto riportato, Matteo firmò il consenso al deposito con alcune condizioni: i gameti vengono conservati per 3 anni e in questo lasso di tempo possono essere ritirati solo dal donatore. Scaduti i tempi o in caso di morte vengono distrutti. Matteo aveva scritto nel testamento olografico che venissero consegnati alla sua compagna, cosa a cui la Asl ha detto di no ed è per questo che Caterina e la famiglia di Matteo hanno deciso di far causa all’azienda ospedaliera.

Intanto che si attende la prossima udienza, Caterina pensa all’inseminazione all’estero senza violare la legge italiana.