Ha fatto il giro del web la rivelazione di Michela Murgia, che nel suo diario social della malattia ha raccontato di aver intrapreso un percorso di omogenitorialità con Claudia, un'amica architetta (leggi qui).

Da dodici anni, le due condividono un figlio di nome Raphael. "Ci siamo nascoste per anni - ha raccontato Murgia -, madri in casa, amiche fuori, per far stare tranquillo il mondo. Poi un anno e mezzo fa mi sono ammalata ed è cambiato tutto".

Più tardi, la scrittrice è intervenuta nuovamente sui social commentando in maniera critica il modo in cui la stampa ha riportato la notizia. Condividendo l'articolo pubblicato da Il Messaggero, ha sottolineato come il quotidiano romano abbia definito Claudia la sua "compagna" e di come il racconto fatto dalla stessa autrice di Cabras sia stato definito la ricostruzione dell'unione fra le due.

"Non ce la farete mai - scrive Murgia -. Quando ti spiegano una cosa queer e tu la capisci in modo binario. Però capite cosa intendo quando parlo di sessualizzazione delle relazioni? Se abbiamo un figlio insieme, automaticamente siamo una coppia lesbica".