“Sono circa 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto al 2022, gli stranieri presenti in Italia al primo gennaio 2023”. Lo si legge nel XXIX rapporto Ismu sulle migrazioni, per il quale da una parte cresce di 110mila unità la popolazione straniera residente in Italia, mentre dall'altra diminuisce la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell'anno precedente.

Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all'avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di "emersione 2020". Gli sbarchi registrati sulle coste italiane nel 2023 sono stati 157mila, con una crescita del 67,1% sul 2022 e del 133,6% sul 2021. I morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale sono passati da 1.417 a 2.498. Il numero complessivo di persone decedute dal 2014 è oltre 22mila, di cui 485 bambini.

La Fondazione rileva che l'aumento degli stranieri provenienti da Paesi terzi nel 2022 va principalmente attribuito alla forte crescita della popolazione ucraina.

Al primo gennaio 2022 gli ucraini in Italia con regolare permesso di soggiorno erano poco più di 230mila. Dopo lo scoppio della guerra si sono avuti nuovi arrivi e alla fine del 2022, si contavano in Italia circa 146mila cittadini ucraini sotto protezione temporanea, di cui quasi 54mila minori.

Nel 2023 sono aumentati i flussi dalla Tunisia (+200% nei primi 10 mesi rispetto al dato complessivo 2022) e leggermente diminuiti quelli dalla Libia (-2,4%). Tra le persone sbarcate nel 2023 è cresciuto il numero di quelle originarie della Guinea (11,6% del totale) seguite da Tunisia (11%), Costa d'Avorio, (10,2), Bangladesh (7,7%) ed Egitto (7%). Per quanto riguarda il lavoro, il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato - 1.057.620 persone - programmate dalle imprese italiane (fonte Unioncamere-Anpal).

Sul fronte scolastico, il numero degli alunni con background migratorio è tornato a crescere e si attesta a 872.360 presenze. I nati in Italia - sottolinea il rapporto - rappresentano il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana. Per quanto riguarda le confessioni religiose, i cristiani sono la maggioranza assoluta (53,1%), i musulmani il 29,7%.