Dai fiocchi di neve in montagna ai grandi chicchi di grandine in Salento, il maltempo che da giorni non lascia l'Italia concede una tregua dal caldo, anche se tra vento e temporali. La perturbazione di questa settimana ha portato a un brusco calo termico: il termometro, in alcune zone montane, non ha raggiunto nemmeno lo zero.

È successo sulla Marmolada. A Punta Penia, oltre i 3mila metri, la minima è stata di -3.1 gradi, mentre la massima non ha superato -1. E dopo un'altra stagione che ha segnato alte temperature a questa quota, è finalmente tornata la neve: fino a 15 centimetri in vetta. Ma il fresco è arrivato anche in pianura: in Veneto le città hanno registrato crolli di 15 gradi rispetto ai giorni scorsi. A Venezia poi la marea ha toccato livelli da record con una punta di ben 120 centimetri alle dighe di Lido e Malamocco.

Il Mose è stato, quindi, attivato e ha impedito che nel capoluogo veneto si superassero i 90 centimetri una prima volta e i 75 in un secondo momento. Eventi, questi, che come spiega il responsabile del Centro maree del Comune, Alvise Papa, "sono sempre più frequenti". Ad alzarsi, però, non è soltanto il livello del mare. Quello del fiume Po, in seguito all'ondata di maltempo, ha superato due metri in 24 ore. Piogge intense anche a Trieste dove il nubifragio ha causato l'interruzione delle linee telefoniche dell'ospedale Burlo Garofalo. I forti nubifragi che imperversano da giorni hanno provocato anche diverse frane. Come quella caduta nella Savoia francese, il 27 agosto scorso, e che sta causando ripercussioni sul traffico.

Il tunnel stradale del Fréjus è stato, infatti, chiuso a camion e autobus che devono invece attraversare il traforo del Monte Bianco: quasi 4mila mezzi pesanti sono transitati in un giorno, il doppio rispetto alla normalità. Tanti piccoli smottamenti si sono verificati nelle regioni settentrionali. In Lombardia, nel Varesotto, a Bisuschio, alcune rocce si sono staccate fino a fermarsi in alcuni giardini di abitazioni e quattro famiglie sono state evacuate per precauzione. Un crollo è poi avvenuto sulle Dolomiti bellunesi, sul Teston della Schiera. È stata riaperta, intanto, la linea ferroviaria del Brennero, chiusa per un giorno sul versante austriaco proprio per una frana. Vento e temporali in questi giorni hanno percorso tutto lo stivale arrivando al Centro e al Sud dove si sono registrate mareggiate e nubifragi.

A Roma, dove i vigili del fuoco hanno effettuato circa 160 interventi, gli alberi abbattuti dal maltempo hanno causato due incidenti stradali. Piante e cartelli stradali sono caduti anche sul litorale, da Fiumicino a Passoscuro, dove gli stabilimenti balneari sono stati danneggiati dalle onde che hanno superato i quattro metri e che hanno trascinato via gli ombrelloni. A Ostia la mareggiata ha divelto la statua di Nettuno, uno dei simboli del luogo. E onde alte fino a sette metri sono previste in Sardegna sulle Bocche di Bonifacio. In Campania, proprio a causa del mare ingrossato e del forte vento, sono stati sospesi i collegamenti marittimi veloci per le isole di Ischia e Procida.

E nel Salernitano, a Sapri, un uomo di 59 anni è morto annegato dopo essersi truffato nonostante le acque agitate. Burrasca anche sulla costa molisana dove il vento che imperversa da giorni ha impedito alle imbarcazioni di raggiungere le Isole Tremiti. In Puglia da gennaio si sono verificati 56 eventi meteo estremi. Tra questi, nove grandinate violente proprio come quella che si è abbattuta in provincia di Lecce, tra Montesano, Specchia e Miggiano. Chicchi grandi quanto palline da tennis hanno danneggiato diverse auto in sosta.

Numerose serre sono state distrutte e strade e campagne si sono allagate. La protezione civile ha diramato ancora un'allerta gialla in sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Umbria e Veneto. Ma temporali e venti forti hanno le ore contate. Il ciclone nel weekend cederà il posto, quasi ovunque, al sole e a temperature fino ai 28, 30 gradi con picchi di 35 in Sardegna.