"Obbligo vaccinale? Non è un'eresia".  Lo afferma in un'intervista al "Corriere della Sera" la ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. "È ancora presto per fare un bilancio - spiega -, perché i dati sono condizionati dall'effetto generale agosto. Del resto era prevedibile un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione. Saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni. L'utilizzo del Green pass può essere esteso".  

Settembre, riapertura scuole e rischio incremento dei contagi: "Seguiamo con attenzione i dati: è doveroso mantenere alta la vigilanza, ma se facciamo un ultimo sforzo con la vaccinazione, possiamo guardare con cauto ottimismo all'autunno - dice la ministra -. È possibile - con la ripresa di tutte le attività e le scuole - che i contagi abbiano una crescita significativa, ma senza le gravi conseguenze cui eravamo abituati". 

E sui servizi pubblici: "Concordo con il ministro Brunetta: il vaccino sarebbe indispensabile per chi fa front office nella Pa e per chi lavora nei servizi pubblici. Una decisione del genere però spetta al Parlamento. La mia opinione è che occorre attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell'80% della popolazione non vedrei alternative", ha aggiunto. 

"Il Green pass per gli studenti - precisa - può esistere solo nel contesto di un obbligo generale esteso a tutti. Il dato del 60% dei ragazzi fra 16 e 19 anni con già almeno una dose è incoraggiante". Secondo Gelmini, infine, "ancora non abbiamo acquistato oltre 100 milioni di dosi di vaccini per far lavorare gli italiani da casa. Lo smart working deve tornare a essere una possibile modalità di organizzazione del lavoro, prescindendo dai contagi. Ma dobbiamo tornare prima possibile alla normalità, anche sui luoghi di lavoro".