Il 3 giugno 2017, in piazza San Carlo a Torino doveva esserci una grande festa di sport e condivisione. La Juventus affrontava, nella finale di Champions League,  il Real Madrid. Invece in piazza San Carlo la partita finì alle 22.15, poco dopo il terzo goal del Real Madrid.

Le indagini hanno scoperto che durante lo svolgimento della gara, un gruppo di malviventi ha utilizzato dello spray urticante per aprirsi la strada dopo aver razziato oggetti di valore tra il pubblico. Li si è scatenato il panico. La folla terrorizzata, ha cercato di fuggire molte persone sono rimaste a terra schiacciate. La calca ha creato quasi 1600 feriti e tre morti.

La prima dopo dodici giorni di agonia, la seconda, rimasta inizialmente tetraplegica, dopo diciotto mesi, il terzo dopo un calvario durato due anni e mezzo e l’amputazione di un piede. Inizialmente si pensava a un attentati da parte dell’Isis.

La Procura di Torino ha immediatamente avviato indagini per accertare le responsabilità di quanto avvenuto.

Il 6 novembre 2017 sono stati notificati venti avvisi di garanzia, tra i cui destinatari figuravano anche il questore di Torino e il sindaco della città.

Le indagini vertevano sui reati di omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo.

Questo filone di indagini sugli aspetti amministrativi e logistici dell’organizzazione è stato formalmente chiuso il 12 aprile 2018.

Il 22 giugno 2018, per il sindaco Chiara Appendino e altri 14 indagati è stato richiesto il rinvio a giudizio.

Nell’ambito di un secondo filone di indagini, volte a stabilire eventuali comportamenti dolosi, il 13 aprile 2018 è stato arrestato un gruppo di italiani di origine maghrebina.

Ritenuto responsabile del panico diffusosi in piazza.

Il gruppo, già resosi responsabile di simili reati, avrebbe spruzzato spray urticante allo scopo di rapina.

Uno degli arrestati ha confessato.

Il gruppo è stato individuato mediante intercettazioni telefoniche nel corso di un’altra indagine, nel corso delle quali è stata menzionata una collana d’oro sottratta durante la calca.

Il 17 maggio 2019, i ragazzi responsabili dello scatenarsi del panico a scopo di rapina sono stati condannati a 10 anni di carcere dal Tribunale di Torino per omicidio preterintenzionale.