Sulle confezioni ci sarebbe stato scritto che quell’olio era extravergine ma in realtà si sarebbe trattato di semplice olio d’oliva, meno pregiato e meno costoso.

Sono sette le grandi aziende italiane finite al centro di un’inchiesta dei Nas di Torino coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello e, dunque, iscritte nel registro degli indagati per frode in commercio.

Si tratta di Carapelli, Bertolli, Santa Sabina, Coricelli, Sasso, Primadonna e Antica Badia.

Secondo l’accusa, il consumatore avrebbe pagato circa il 30/40% in più una bottiglia di olio pensando che fosse extravergine. 

Secondo la Coldiretti, a favorire le frodi è il record di importazioni con l'arrivo dall'estero nel 2014 di ben 666mila tonnellate di olio di oliva e sansa, con un aumento del 38% rispetto all'anno precedente.