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Per la vita di Marco Vannini solo 5 anni di carcere ad Antonio Ciontoli. L’uomo che la notte del 17 maggio 2015 sparò il colpo che uccise Marco.
Per Ciontoli 5 anni anziché 14 come deciso in primo grado, e l’uomo, militare in carriera, potrebbe dopo la pena essere reintrodotto in servizio. Il suo avvocato ai microfoni del programma ‘Chi l’ha Visto?’ ha detto: “E’ stata la vittoria del diritto. Noi abbiamo sempre detto che il dolo non c’era. Mai è stato preso in considerazione l’evento morte… Il mio assistito non si è mai sottratto dal riconoscere le sue responsabilità. Noi abbiamo solo cercato che a queste responsabilità fosse data la giusta configurazione giuridica”.
Federica Sciarelli alle parole dell’avvocato risponde: “Se l’omicidio non è stato volontario , volontaria è stata la decisione di non chiamare i soccorsi. Nessuno ha messo la pistola alla tempia di Ciontoli e della sua famiglia per non soccorrerlo. Marco è morto perché non è arrivato in tempo in ospedale. E lo dicono delle telefonate che sono incontrovertibili”.
In studio anche la Madre di Marco: “Sto malissimo, sfido chiunque a non reagire così davanti a una sentenza che non so da dove hanno preso. Era tutto scritto negli atti, c’erano le registrazioni delle chiamate al 118, le sue urla”.