È ai domiciliari don Nicola d’Onghia, sacerdote di Turi (Bari), arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso. Il provvedimento, disposto dal gip del tribunale di Bari su richiesta della Procura, arriva a quasi un mese dall’incidente in cui ha perso la vita Fabiana Chiarappa, 32 anni, investita mentre percorreva in moto la provinciale Turi-Putignano.

La dinamica resta sotto indagine. La donna, soccorritrice e giocatrice di rugby, sarebbe caduta autonomamente con la moto prima di essere travolta da un’auto. A guidarla, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era proprio il sacerdote. Il giorno successivo, don Nicola si è presentato spontaneamente in caserma, raccontando di essere passato da lì e di aver udito un rumore, ma di non essersi accorto dell’impatto. Le immagini delle telecamere lo mostrano fermarsi poco dopo in una vicina stazione di servizio.

Determinanti, secondo gli investigatori, sono state le tracce ematiche trovate sull’auto del prete, compatibili con il corpo della vittima. Gli accertamenti tecnici e medico-legali sono stati condotti in contraddittorio dai carabinieri di Turi, con il supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche.

Per la Procura, che coordina le indagini, esistono gravi indizi di colpevolezza e due esigenze cautelari: il rischio di inquinamento delle prove e la possibilità di reiterazione del reato. Le indagini proseguono.