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Omicron 2 sbarca in Italia, dove è presente in 9 Regioni ed è pari all'1% delle sequenze classificate come Omicron. Lo evidenzia l’indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. In particolare la sottovariante di Omicron Ba.2, è stata segnalata in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Toscana. "E' di un certo interesse il fatto che in questa indagine siano state rilevate 21 sequenze riconducibili al lignaggio BA.2, che è causa di più del 50% di infezioni da Sars-CoV-2 in alcuni Paesi Europei tra i quali, in particolare, la Danimarca", conclude l'Iss.
"La variante Omicron è ormai largamente predominante nel nostro Paese, si rileva in più del 95% dei casi, e in alcuni casi è stata anche rilevata la presenza della variante Omicron 2 che però non differisce molto nelle caratteristiche rispetto a Omicron 1", ha detto il direttore della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Gianni Rezza.
La variante BA.2 appartiene allo stesso ceppo di Omicron, ma si distingue dalla 'sorella maggiore' per alcune mutazioni della proteina Spike. Secondo Seppo Meri, insegnante di Immunologia all'università di Helsinki, "le varianti di Omicron si diffondono più velocemente perché sembrano essere migliori nello sfuggire all'immunità indotta dal vaccino (e in parte anche dalle infezioni). E questo perché le varianti di Omicron hanno molte più mutazioni nella proteina S", la Spike del virus, "rispetto alle varianti precedenti. A questo proposito le differenze tra BA.1 e BA.2 non sono così grandi, sebbene ci siano alcuni cambiamenti di amminoacidi nella proteina S. La maggiore differenza tra BA.1 e BA.2 è stata riportata nel gene ORF1ab. Cosa significhi, è ancora una questione aperta. Il grande complesso proteico codificato da ORF1ab è coinvolto nella replicazione del virus e nell'elaborazione proteolitica delle proteine virali". Quanto alla sintomatologia legata a Omicron, "BA.1 sembra causare una malattia leggermente meno grave rispetto alla variante Delta, il che è un segno positivo", riflette l'esperto.