PHOTO
Nella notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 marzo le lancette dell’orologio andranno spostate avanti di un’ora. Le giornate si allungheranno, dunque, ma si dormirà un’ora in meno.
L’ora legale è un a convenzione che consente di sfruttare al massimo la luce solare risparmiando sul consumo energetico. In inglese è detta Daylight Saving Time: “tempo per il risparmio della luce”.
In Italia l'ora legale nasce come misura di guerra. E’ stata adottata dal 1916 al 1920, dal 1940 al 1948 e definitivamente dal 1966 quando durava quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre.
Ma il cambio orario potrebbe essere abolito, così come richiesto e portato all’attenzione del Parlamento europeo dai Paesi nordici dell’Unione.
Infatti, la plenaria del Parlamento europeo martedì scorso, 26 marzo, ha votato per porre fine al cambio stagionale dell’ora a partire dal 2021, e i Paesi dell'Ue che decidono di mantenere l'ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l'ultima volta l'ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di ottobre 2021.
È quanto ha stabilito una risoluzione legislativa approvata con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. I deputati hanno sostenuto la proposta della Commissione di porre fine al cambio stagionale dell’ora, ma hanno votato per rinviare la data dal 2019 al 2021.
Il testo approvato rappresenta la posizione del Parlamento nei futuri negoziati con il Consiglio per la formulazione definitiva della normativa. L'aula ha però chiesto che i Paesi Ue e la Commissione coordinino le loro decisioni, "per garantire che l'applicazione dell'ora legale in alcuni Paesi e dell'ora solare in altri non perturbi il mercato interno".
Nella risoluzione si afferma che la Commissione può presentare una proposta legislativa per rinviare la data di applicazione della direttiva "fino ad un massimo di 12 mesi se ritiene che le disposizioni previste possano pregiudicare in modo significativo e permanente il corretto funzionamento del mercato interno".
In risposta alle iniziative dei cittadini, nel febbraio 2018 il Parlamento ha chiesto alla Commissione di valutare la direttiva sull'ora legale e, se necessario, presentare una proposta di revisione della stessa.
A seguito della valutazione, che ha ricevuto 4,6 milioni di risposte con l'84% favorevole a porre fine ai cambiamenti di orario, la Commissione ha presentato la proposta, che dovrà essere concordata tra il Parlamento e il Consiglio per entrare in vigore.