Dei 157 orfani presi in carico dai quattro progetti finanziati dall'impresa sociale 'Con i Bambini' - l'organizzazione che si occupa del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile stanziato dal governo - nel 36% dei casi erano presenti durante l'uccisione della mamma. Anche se non ci sono stime ufficiali su quanti siano gli orfani delle vittime di femminicidio in Italia, altri 260 in tutta Italia a breve inizieranno anch'essi un percorso di sostegno.

'Con i Bambini' - è stato spiegato in una conferenza stampa - nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha avviato "A braccia aperte", la prima iniziativa di sistema in loro favore e a supporto delle famiglie affidatarie. Tre bambini le cui madri sono state vittime di femminicidio nel 2015 e nel 2017, al momento della presa in carico da parte del progetto a conoscenza della verità. In altri 7 casi di femminicidi avvenuti tra il 2016 e il 2022 i bambini risultano essere solo in parte a conoscenza.

In numerosi casi è stato grazie al supporto del progetto che le famiglie affidatarie hanno accettato di raccontare la verità rispetto all'accaduto. Per questi bambini le conseguenze psicologiche creano una vera e propria sindrome denominata child traumatic grief. Il bambino, sopraffatto dalla sofferenza e dalla reazione al trauma, diviene incapace di elaborare il lutto, trovandosi intrappolato in uno stato di dolore cronico.

Il 13% degli orfani presenta forme di disabilità (precedenti al trauma); tra le più comuni vi sono disabilità intellettive e relazionali e un ulteriore 8% presenta Bisogni Educativi Speciali (Bes), disturbi evolutivi specifici o disturbi psichici. Il progetto Orphan of Femicide Invisible Victim segue il Nord Est, mentre nel Nord Ovest opera il progetto Sos. - Sostegno Orfani Speciali. Nel Centro Italia è attivo il progetto Airone, al Sud Respiro - Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli orfani speciali. La percentuale più alta di orfani accompagnati riguarda il Sud, al momento (ottobre 2023) ci sono 100 orfani presi in carico grazie al progetto Respiro. Ma il dato è fortemente in crescita.

Per il 74% dei beneficiari l'età di ingresso nel progetto è tra i 7-17 anni, per il 17% l'età è compresa tra 18-21 anni e per il rimanente 8% l'età è inferiore a 6 anni. Di questi, il 56% sono di sesso maschile e il 43% femminile (1% non specificato). Il 95% dei beneficiari presi in carico ha la cittadinanza italiana, solo il 5% ha cittadinanza di altri paesi Ue o extra-Ue. Il 42% oggi vive in famiglia affidataria, il 10% vive in comunità e il 10% con una coppia convivente. Solo il 5% è stato dato in adozione e vive con una famiglia adottiva.

L'83% delle famiglie dei beneficiari arriva a fine mese con grande difficoltà. ll 52% riceve misure di sostegno al reddito. "Allarmanti" vengono definiti i dati relativi a eventuali traumi o eventi stressanti antecedenti al crimine domestico. Questi includono soprattutto la violenza assistita: fisica, psicologica, sessuale, segnalata in 50 casi su 70.