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Il periodo natalizio è arrivato, portando con sé un'atmosfera più luminosa e magica. Le persone sembrano diventare più gentili, forse in previsione delle abbondanti leccornie che ci aspettano. Ma c'è una questione che da secoli divide famiglie e amici: Panettone o Pandoro? Entrambi sono considerati i dolci natalizi per eccellenza, con un valore di mercato di rilievo a livello mondiale. Nel solo 2018, l'export di Pandoro e Panettone ha generato oltre cinquecento milioni di euro, registrando un aumento del 6% rispetto all'anno precedente.
La storia del Panettone affonda le radici nella tradizione milanese, con leggende che narrano di un garzone di nome Toni che, per salvare il dolce bruciato della cena della vigilia di Natale, preparò un pane condito con frutta secca. Il successo fu tale che il dolce venne replicato e chiamato "Pan del Toni", da cui derivò il nome Panettone.
Al contrario, il Pandoro, tipico dolce veronese, sembra avere origini legate al Nadalin, dolce semplice consumato durante le festività natalizie a Verona. Le differenze tra Panettone e Pandoro non riguardano solo la forma e gli ingredienti, ma anche il loro utilizzo in cucina. Mentre il Pandoro si presta bene a essere consumato a colazione, magari accompagnato da marmellate o creme spalmabili, il Panettone è spesso servito in abbinamento ad aperitivi salati.
Entrambi i dolci sono regolamentati da norme precise che ne disciplinano la produzione. Nonostante le caratteristiche uniche di entrambi i dolci, il Panettone sembra avere un vantaggio evidente in termini di impasto, varietà di preparazioni artigianali e popolarità. L'evoluzione dei Panettoni artigianali continua a sorprendere, mentre il Pandoro rimane apprezzato per la sua dolcezza e versatilità. I sondaggi confermano che il Panettone resta il preferito dagli italiani, ma alla fine, forse la soluzione migliore è concedersi una fetta di entrambi per accontentare tutti i gusti.