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Protestava da mesi contro le Istituzioni perché non poteva più vedere il suo bambino e lunedì 21 febbraio, il giovane papà di origine campane si è dato fuoco all’interno della sua automobile in pieno centro a Romano di Lombardia (Bergamo). Fortunatamente salvato dall’immediato intervento dei Carabinieri adesso è ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove in tantissimi hanno manifestato per dimostrargli affetto, vicinanza e solidarietà.
La sua protesta è cominciata prima di Natale 2021, aveva organizzato dei presidi presso le sedi del Comune e dei Servizi Sociali di Romano, portando avanti anche uno sciopero della fame e della sete, sempre accompagnato dalla sua panchina blu diventata il simbolo della battaglia per rivedere il suo bimbo.
“Non vedo mio figlio dal 27 luglio 2021 - aveva dichiarato Mario ai microfoni di Sardegna Live lo scorso 5 gennaio -. Tutti i problemi sono iniziati quando la mia ex compagna ha deciso di lasciare Bergamo per tornare nella sua città d’origine e portare con sé il bambino. Non ero sposato con la madre di mio figlio e, quando ho deciso di interrompere la nostra relazione, si sono susseguiti una serie di spiacevoli avvenimenti e la mia vita è diventata qualcosa che non riesco neanche a definire con un termine appropriato, provo un dolore immenso nel vedere che mi vengono ostacolati i rapporti con mio figlio. Sto perdendo la speranza e la fiducia in tutto il sistema perché neanche le sentenze dei tribunali sembrano avere un valore. Intanto mio figlio cresce e io non ho nessun legame con lui”. Parole piene di dolore di un papà allo stremo delle forze.
Numerosi i messaggi di affetto e stima da parte degli amici nel suo profilo facebook col nome di Papà Coraggio: “La tua disperazione fa male, l’indifferenza nella quale la vivi è terribile, ma non dovevi fare questo, il tuo bimbo ha bisogno di te”; “Forza abbiamo bisogno di te”; “Forza papà coraggio, hai tuo figlio che ti aspetta”.