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Il polverone mediatico che si è abbattuto sull'ex cardinale pattadese Angelo Becciu, dopo l'inchiesta aperta da L'Espresso, le indagini per peculato e le "dimissioni", si è protratto per settimane. Il silenzio iniziale del porporato è andato lentamente trasformandosi in una rivendicazione di assoluta innocenza ed estraneità alle azioni delle quali è stato accusato.
Becciu ha sostenuto e tutt'ora sostiene di aver agito sempre per il bene della Chiesa e al servizio del Santo Padre, con assoluta trasparenza. Nelle scorse settimane Vittorio Feltri, direttore di Libero, aveva accusato l'autore dell'inchiesta su Becciu di essere "un falsario". "Il killer giornalistico, che L’Espresso e qualcuno in Vaticano hanno usato per freddare il cardinale Angelo Becciu, è ufficialmente un falsario, noto come tale alle forze dell’ordine", ha detto Feltri.
Secondo quanto riferito da L'Unione Sarda, nella serata di domenica ci sarebbe stato un inatteso colpo di scena. Il pontefice avrebbe infatti contattato telefonicamente Becciu. La telefonata da Casa Santa Marta potrebbe rappresentare un segnale di riavvicinamento, dopo che le due parti si erano bruscamente separate.
Dalla famiglia trapela un senso di "sollievo e conforto dopo tanto dolore", si legge. La chiamata - secondo fonti non confermate - sarebbe stata preceduta da un incontro riservatissimo fra Papa Francesco e "don Angelino", che risiede tutt'ora a Roma e conserva il suo titolo, nonostante sia stato privato di tutte le facoltà, su tutte l'eventuale partecipazione ad un prossimo Conclave. Già la scorsa settimana Becciu non ha potuto prender parte al nuovo Concistoro (nomina dei nuovi cardinali).
Adesso, a seguito dei nuovi risvolti di questa discussa vicenda, la comunità ecclesiale sarda segue con apprensione la vicenda Becciu. La telefonata del pontefice, oltre che "riscaldare il cuore di don Angelino", riferisce un familiare all'Unione, "dimostra come i pensieri del Papa sono ben lontani da quelli sbandierati da alcuni giornalisti".