La possibilità di celebrare nuovamente in sardo la Santa Messa, un'idea che ormai da tempo aveva preso piede facendosi quasi insistente negli ambienti della Chiesa isolana. <o:p></o:p>

Oggi che la Conferenza episcopale sarda prende in seria considerazione questo argomento, anche Papa Francesco sembra sorridere all'idea di una sorta di ritorno alle origini. <o:p></o:p>

Anche di questo, pare, si discuterà nell'incontro in programma per domani a San Pietro tra Francesco e i rappresentanti della Fasi (Federazione associazioni sarde in Italia). <o:p></o:p>

La Conferenza episcopale isolana ha dato vita a due commissioni che lavoreranno per tradurre in lingua locale testi sardi, canti e preghiere. <o:p></o:p>

In occasione del convegno organizzato ad Oristano dal Circolo Sardo "Su Nuraghe" di Biella, che aveva come tema "Dio capisce il sardo, parlalo" e "Pregare in sardo dentro e fuori dall'isola", la Santa Sede si è espressa tramite il Segretario di Stato Vaticano, Monsignor Pietro Parolin, il quale ha scritto al Vescovo di Oristano Monsignor Ignazio Sanna che "Papa Francesco rivolge il suo cordiale e beneaugurante saluto, esprimendo vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa volta a riflettere sui valori tradizionali della cultura sarda". <o:p></o:p>

L'innovativa apertura arriva dopo che, sempre il Circolo Su Nuraghe, ha fatto pervenire presso la Santa Sede i testi della preghiera dei Vespri della Madonna e della Missa in lingua sarda, quest’ultima autorizzata ad experimentum dall’Arcivescovo metropolita di Oristano, mons. Ignazio Sanna.  <o:p></o:p>