Da ormai più di un anno, i costi di gas e luce sono aumentati, arrivando, quest’autunno, a rincari del 300% e oltre.

Complice la guerra in Ucraina che ha peggiorato notevolmente le cose, dal 24 febbraio scorso e a seguito delle sanzioni da parte di Europa e Usa a Putin per cercare di interrompere il conflitto, le conseguenze sono state devastanti e a sentirle maggiormente sono stati i cittadini, con i portafogli sempre più vuoti e i risparmi sempre più a secco.

L’inflazione incombe, rendendo il costo della vita sempre più alto tra beni di prima necessità e bollette stratosferiche che molti non riescono a pagare, tra cui diversi titolari di locali di ristorazione, che hanno deciso di chiudere temporaneamente le attività in attesa di tempi migliori.

Tra le “soluzioni” o comunque la ricerca di arginare questo spinoso scoglio, c’è il ricorso a fonti alternative all’energia elettrica e al gas, oltre al fotovoltaico.
Già da una decina di anni, le persone hanno deciso di acquistare le stufe a pellet, investimento a lungo termine che ha smesso di essere tale da quando anche il prezzo del carburante è aumentato in modo repentino.

Per questo, gran parte degli italiani ha deciso di comprarlo online per risparmiare ma, ahimè, anzi “ahiloro”, molti sono incappati in truffe che mirano a mietere più vittime possibili approfittando della crisi energetica.

LE MAXI TRUFFE. La Polizia Postale lanciò l’allarme già nel 2020, quando il pellet divenne lo strumento prediletto dai truffatori per raggirare i consumatori sul web.

Tutti ricorderanno la maxi frode da 10 milioni di giugno 2020, con 51 perquisizioni e sette arresti nel Trevigiano, in cui era coinvolto anche un ex membro di Cosa Nostra, già collaboratore di giustizia.

Da allora, i raggiri sull’acquisto del pellet sono spuntati come funghi: i truffatori trovano sempre nuovi metodi per imbrogliare i potenziali acquirenti e anche in Sardegna ci sono state maxi truffe da centinaia di migliaia di euro.

Nell’aprile 2022, una mega truffa sulla vendita di pellet online è stata scoperta dai carabinieri nell'Oristanese: vennero individuati 30 siti di vendita fasulli, che portarono alla denuncia di 39 persone residenti nelle province di Napoli e Caserta.

Furono 1.100 le persone truffate in tutta Italia, molte delle quali in Sardegna, e oltre 200mila gli euro intascati dai truffatori che hanno venduto online il pellet senza mai recapitarlo agli acquirenti.

A luglio 2022, a Gonnosfanadiga, i carabinieri denunciarono per truffa aggravata un 54enne e una 22enne di Crotone che, tramite un social network, avevano pubblicizzato la vendita di sacchi di pellet a prezzi particolarmente convenienti.

ARRIVA LA PELLETTATRICE. Visto quindi il periodo storico economicamente buio che stiamo affrontando e i maxi raggiri nei confronti dei consumatori, si è pensato di create la macchina per fare il pellet in casa: la pellettatrice. Si tratta di uno strumento che permetterà di risparmiare sui costi esagerati che il pellet ha raggiunto.

In un articolo di “Trend Online”, scritto da Alessia Seminara, è stato calcolato che, in media, per il pellet si spendono dai 12 ai 15 euro a sacco, con variazioni che dipendono dal luogo in cui si acquista, arrivando a spendere quindi dai 30 a 50 euro al giorno solo per riscaldarsi.

La pellettatrice è un dispositivo che necessita di spazio per essere conservato, ed è quindi possibile acquistarlo solo se si dispone di un giardino o di uno spazio idoneo, in quanto può arrivare anche a pesare centinaia di chili ma , sempre secondo quanto riporta “Trend Online”, ha il vantaggio di produrre il combustibile direttamente in casa propria.

COME SI UTILIZZA. Di macchine per fare il pellet ne esistono varie tipologie, ma in generale tutte pellettizzano segatura o biomasse, compattando il materiale per trasformarlo in carburante.

All’interno della pellettatrice dovranno essere inseriti esclusivamente materiali non trattati, quindi non mobili o pezzi derivanti da arredamento, anche se di legno. È inoltre importantissimo introdurre solo legna già essicata, per non rischiare di ottenere un pellet molto umido e quindi di scarsa qualità.

La peculiarità di questa macchina è che il carburante può essere prodotto anche con fieno, paglia, carta straccia, scarti di mais o riso, ma anche erbacce, tutto precedentemente ridotto in piccole dimensioni.

Il dispositivo, di sicuro, non è affatto economico e inoltre prevede un consumo energetico non indifferente, ma, come riporta l’articolo su "Trend Online", è possibile produrre grandissime quantità di pellet: circa 60 chili all’ora, con variazioni che dipendono dal modello.

In media, per la pellettatrice si spendono tra i 2.700 euro ed i 6.000 euro, anche se esistono  modelli più convenienti, prodotti in Italia, il cui prezzo si aggira intorno ai 1.000 euro.

Considerando che il prezzo del pellet ha raggiunto cifre incredibilmente alte, si tratta di una spesa che verrà sicuramente ammortizzata in tempi brevi.