Ha catturato un pesce siluro del peso di 150 chili, lungo due metri e 85 centimetri, nelle acque mantovane del fiume Po e poi lo ha liberato. "Così ho dato la possibilità ad un altro pescatore di vivere le mie stesse emozioni, e anche ai miei figli, se vorranno seguire le orme del padre" spiega Alessandro Biancardi, imprenditore 43enne di Ostiglia (Mantova).

Biancardi è un appassionato pescatore di siluri che, secondo alcuni, costituiscono una minaccia per tutto l'ecosistema fluviale del Po. Per Biancardi, invece, "i veri nemici dell'ambiente sono i bracconieri con i loro sistemi cruenti di cattura, oppure i gamberi killer e i cormorani; mentre il siluro ormai si è abituato a convivere con le altre specie ittiche".

"Io esco a pesca con la mia barca tutti i giorni, catturo i pesci che poi libero", racconta l'uomo. Qualche giorno navigava le acque di Revere, altro centro rivierasco del Po, sull'altra sponda proprio di fronte Ostiglia. "Ero in barca quando ho sentito qualcosa che aveva abboccato alla esca della mia canna. Ho, cominciato, quindi, una vera e propria battaglia per catturare il pesce". Si è subito reso conto che aveva a che fare con un esemplare di proporzioni straordinarie.

"Ha cominciato a trascinare la barca approfittando della corrente. Ho impiegato 45 minuti per stancarlo, ma solo quando l'ho trascinato a riva per spiaggiarlo mi sono reso conto di cosa avevo catturato. L'ho misurato ma non l'ho potuto pesare - spiega - perché il peso del suo corpo, rivoltandolo, avrebbe potuto schiacciarne gli organi interni e provocarne la morte. Io non mi posso permettere di uccidere un siluro di circa 50-60 anni d'età e, quindi, poi l'ho liberato".