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"Voglio rinnovare prima di tutto il cordoglio, mio personale e di tutto il Governo, per le vittime di questo ennesimo, tragico, naufragio e la vicinanza alle loro famiglie e ai superstiti" inizia così il discorso del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro.
Replica alle accuse rivolte al governo: "Il quadro normativo nazionale, peraltro sottoposto a vincoli di natura internazionale con specifico riguardo alla materia del soccorso in mare, non è assolutamente stato modificato dall'attuale Governo. Peraltro, le modalità tecnico-operative dei salvataggi non possono essere in alcun modo sottoposte a condizionamenti di natura politica o a interventi esterni alla catena di comando – continua il ministro - Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende, soprattutto, l'onore e la professionalità dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare, in scenari particolarmente difficili".
E sull’'esigenza di tutela della vita afferma: “Ha sempre la priorità, quale che sia l'iniziale natura dell'intervento operativo in mare. In altre parole, le attività di law enforcement, che fanno capo al Ministero dell'Interno, e quelle di soccorso in mare, che competono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, esigono la cooperazione e la sinergia tutte le volte che i contesti operativi concreti lo richiedono, e in primis quando si tratta di salvaguardare l'incolumità delle persone in mare”