Si trovava ricoverata dal 7 gennaio al Policlinico Umberto I di Roma, positiva al coronavirus e non vaccinata. Una 28enne positiva lo scorso 13 gennaio ha dato alla luce un bimbo prematuro, ed è venuta a mancare una settimana dopo, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio. Aveva avuto i primi sintomi del Covid il 29 dicembre, ma solo il 7 gennaio le sue condizioni hanno presentato difficoltà respiratorie tanto da richiedere il ricovero in ospedale, dove è arrivata alla 31esima settimana di gravidanza. 

All'ingresso l'ecografia polmonare aveva evidenziato una importante polmonite bilaterale Covid confermata da test molecolare. Le condizioni cliniche della paziente dimostravano una grave insufficienza respiratoria, tanto da essere subito ricoverata nel reparto Covid e sottoposta a terapia con casco CPAP, con il 100% di ossigeno. La situazione è peggiorata e si è reso necessario il trasferimento in area sub-intensiva a gestione rianimatoria. 

Il monitoraggio continuo del feto eseguito dai ginecologi non dimostrava condizioni patologiche fetali. Tuttavia, quando il 13 gennaio si è registrato un ulteriore e drastico peggioramento delle condizioni della giovane madre, si è deciso di sottoporla a parto cesareo d'urgenza e al successivo trasferimento in terapia intensiva Covid per essere ventilata meccanicamente. 

Il bimbo, nato il 13 gennaio, è stato ricoverato in terapia intensiva neonatale, e dopo una iniziale difficoltà respiratoria versa ora in condizioni cliniche buone e non necessita di supporto ventilatorio. Due giorni dopo, visto il continuo peggioramento dell'insufficienza respiratoria, per la paziente è stato deciso l'avvio del trattamento di ossigenazione extracorporea. 

Nei giorni seguenti non si è assistito a nessun miglioramento delle condizioni cliniche della donna, che sono invece progressivamente peggiorate fino al decesso, nella notte tra il 20 e il 21 gennaio.