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I protagonisti di questa storia sono un padre di 59 anni, condannato al carcere dal tribunale di Imperia, e suo figlio, che all’epoca dei fatti contestati all’uomo aveva 14 anni.
I FATTI - La vicenda è avvenuta in Liguria sul molo di Diano Marina, precisamente nell’estate 2020, quando il padre del giovane sorprese suo figlio a fumare insieme a un gruppo di giovani coetanei. L’uomo colpì il figlio prima con un pugno, per poi accanirsi e sferrarne altri due provocando al ragazzo un ematoma alla testa, graffi ed ecchimosi varie. Inutile il primo tentativo del figlio di parlare con l’uomo. Quest’ultimo ha prima insultato il figlio per poi commettere l’aggressione fisica.
La dinamica dei fatti è stata ricostruita anche attraverso i diversi testimoni che provvidero ad allertare le forze dell’ordine. I carabinieri intervenuti sul posto avevano dunque proceduto d'ufficio nei confronti del cinquantanovenne portato poi a processo.
IL PROCESSO - Il tribunale di Imperia ha condannato a sette mesi di carcere il padre per aver aggredito fisicamente suo figlio. La condanna dell’uomo è arrivata senza alcuna sospensione della pena nonostante l’uomo sia incensurato. Inoltre, il procedimento giudiziario ha avuto un finale a sorpresa. La condanna, infatti, è stata più severa di quella proposta dalla pm Paola Marrali; la stessa aveva invocato tre mesi di reclusione per l’imputato ma il giudice ha deciso di assegnare sette mesi senza sospensione.
LE DICHIARAZIONI - "Voleva evitare che il figlio prendesse una brutta strada, avendolo tra l'altro sorpreso per due volte con una compagnia, che gli aveva vietato di frequentare" ha dichiarato all’ansa l’avvocato dell’uomo, annunciando che presenterà Appello contro la sentenza.