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Nelle prossime udienze i giudici dovranno anche decidere sulle istanze delle difese delle 'ex olgettine' che hanno chiesto di essere assolte subito dall'accusa di falsa testimonianza, reato caduto, secondo i difensori, dato che gli stessi giudici con un'ordinanza hanno dichiarato inutilizzabili le loro testimonianze nei processi che risalgono al 2012, perché avrebbero dovuto essere già indagate e assistite da avvocati in aula.
Una questione, quella posta dalle difese sulla base dell'ordinanza del collegio, che è stata definita "insidiosa" dagli stessi pm che ne hanno chiesto il rigetto. Se, infatti, il collegio accogliesse le richieste prosciogliendo le imputate da quell'accusa, i giudici si renderebbero incompatibili, secondo la Procura, perché quel reato è strettamente collegato all'altra accusa di corruzione in atti giudiziari e quindi il processo dovrebbe ripartire per questa imputazione davanti ad altro collegio.
Allo stesso tempo, però, se la settima penale bocciasse le istanze di immediato proscioglimento le stesse difese, in ipotesi, potrebbero sollevare una questione di incompatibilità data la pronuncia nel merito prima della sentenza. Ad ogni modo, tra le strade teoricamente possibili c'è quella che i giudici, accogliendo le istanze con i proscioglimenti, si dichiarino anche incompatibili e il processo riparta per la sola corruzione. Per la Procura lo stralcio, ossia la separazione dei reati, sarebbe "folle".