Voglio chiedere scusa a questa famiglia. Ma è solo Dio che ci può far qualcosa. Sono una mamma e lei aveva tre figli. Siete nelle mie preghiere ragazzi”.

A parlare è la zia di Gianluca Paul Seung, il 35enne accusato di omicidio premeditato per l'aggressione mortale della psichiatra pisana Barbara Capovani. La notizia è stata riportata da Tg Com 24.

"Vi voglio bene – ha detto la donna, rivolgendosi ai figli della dottoressa uccisa da suo nipote - e vorrei conoscere questi ragazzi. Li vorrei vedere. È un gesto forte quello che voglio fare, ma sto male”.

Questo mio nipote doveva essere curato – ha asserito - Non era mia sorella che poteva fare qualcosa, ma lo Stato. Qui qualcuno deve intervenire perché sono situazioni che stanno succedendo tutti i giorni, qui ammazzano come se niente fosse. Mia sorella ha fatto di tutto e di più per poterlo aiutare ma era il figlio che non voleva vedere mia sorella”.

"Da quando il figlio non stava bene - ha concluso la zia del 35enne - si era chiusa in se stessa si era allontanata anche da me".