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“Questo è mio papà. Un uomo che si è fatto dal niente, dalla povertà di una famiglia di mezzadri veneti. Una famiglia numerosa dove le donne dicevano che non avevano fame pur di lasciare il cibo ai figli”.
Inizia così il racconto di Elena, che gestisce insieme al padre un ristorante del Trevigiano.
“Gente umile, senza tanti fronzoli per la testa. Gente che è partita dall’Italia giovane, lontano dalla famiglia, verso la Germania dove ha deciso di imparare un mestiere e di riportarne le conoscenze acquisite qui in Italia. Perché quando ami un Paese poi ci ritorni”.
La foto è stata scattata prima della firma del nuovo Dpcm, quando già circolavano le voci sull’obbligo di chiusura alle 18 per bar e ristoranti.
“È lì immobile il Beppo – continua Elena - seduto, pensieroso dopo aver scoperto che forse dobbiamo chiudere la nostra attività alle ore 18. ‘Questa è la mazzata finale’, mi ha detto.
La figlia termina il post con una presa di posizione e con la determinazione di chi non la vuole dare vinta scrive: “A me dispiace, ma io non ci sto. Alla gente come me, quella con un po’ di sensibilità, gli si spezza il cuore. Non siamo gente che va a dire in giro che il Covid non esiste, siamo gente che ha sempre avuto una dignità. E la rivogliamo. Ce la faremo papà!”.