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La tanto amata carta igienica, immancabile in tutti i bagni del mondo, si aggiunge alla lunga lista di prodotti il cui costo è aumentato inesorabilmente a seguito dell’invasione russa in Ucraina. Ne parla la giornalista Anna Lombardi in un interessante articolo su Repubblica.
Come riporta la testata, la causa principale di questo ennesimo aumento è il divieto di importare da Russia e Bielorussia alcuni tipi di legno, come la betulla, la cui polpa, composta da particolari fibre corte, è utilizzata per rendere più morbida possibile la carta da bagno.
Pur essendo ormai da tempo in crisi, ora la filiera della carta igienica e di molti altri prodotti di carta, è particolarmente a rischio.
Durante il lockdown del 2020, l’interruzione dei trasporti aveva causato un’importante penuria di carta, e chi non ricorda l’isteria dei consumatori nei supermercati che facevano a botte per un pacco di carta igienica?
Come riporta Repubblica, dall’inizio dell’anno allo scorso settembre, sul mercato sono arrivate 1,4 milioni di tonnellate di polpa in meno. E a queste andranno aggiunti almeno altri 1,2 milioni.
I prezzi sono aumentati di circa il 45 per cento, complice pure il costo energetico affrontato dalle fabbriche che trasformano i trucioli nella poltiglia che diventa poi cellulosa.
Nel frattempo, si studiano strategie per restare a galla: il produttore finlandese di carta e imballaggi Stora Enso Oyj sarebbe pronto a rinunciare alla betulla per dare il via a nuovi materiali a discapito della morbidezza.