La storia tragica e allo stesso tempo colma d'amore di Deborah Vanini ha sconvolto e commosso tutta l'Italia. A pochi giorni dalla morte della 38enne di Como a causa del cancro che decise di non curare perché incinta della sua amatissima bimba, la piccola Meg, nata lo scorso settembre, i genitori e i suoceri della donna parlano a "Il Giorno", "Noi nonni, tutti insieme, staremo accanto a Massimo e alla bimba senza lasciarli mai soli, i guida l'amore di Deborah", hanno detto commossi.

"Deborah ci ha voluto dire tutto fin dall'inizio - ha detto il padre della 38enne -. Voleva rendere me, mia mogli e i genitori di Massimo partecipi della sua scelta d'amore. All'inizio non è stato facile, abbiamo sofferto con loro tutti questi mesi di angoscia e incertezza".

"Tutte le volte che penso al coraggio e alla forza della mia Deborah non riesco a trattenere le lacrime", ha detto ancora l'uomo.

I COMMENTI DEGLI HATER

Sotto il post di Deborah dopo la nascita della sua bambina, in cui spiegava di aver scoperto di essere incinta e di avere un tumore al quarto stadio lo stesso giorno, e quell'amore materno che l'ha portata a scegliere di non curarsi per salvare quella vita che amava già tantissimo, sono stati tantissimi i messaggi di solidarietà, ma non sono mancati quelli degli hater. "Frasi ignobili - ha detto la mamma della 38enne -. La gente non sa di cosa parla, Deby era una persona dolcissima e generosa, sempre pronta a dare una mano. Lei e Massimo hanno sofferto tanto in questi mesi".

"Ce la metteremo tutta! Benvenuta piccola Meg, forse tu non lo sai ancora, ma mi ha letteralmente salvato la vita - aveva scritto Deborah - Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio, uno shock. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente, dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta, dall’estasi alle pene dell’inferno. Da lì il buio. Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza".