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Paolo Nori, 59 anni, traduttore e blogger, scrittore e autore di una cinquantina di romanzi, ha scritto sul suo profilo Instagram: "Dovevo cominciare mercoledì un corso di quattro lezioni sui romanzi di Dostoevskij, un’ora e mezzo ciascuno, gratuito e aperto a tutti. Poi ho ricevuto questa mail: “Caro professore, il prorettore alla didattica ha comunicato la decisione presa con la rettrice (Giovanna Iannantuoni) di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è evitare qualsiasi forma di polemica, soprattutto interna, in questo momento di forte tensione".
Docente al Dipartimento di studi umanistici della Iulm, insegna Traduzione editoriale della saggistica russa. Era stato chiamato dalla Bicocca per un mini-corso su Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Quel corso è stato giudicato "inopportuno", era scritto nella email dell’università. Una "ridicola censura", per Nori: "La paura che fanno i russi sta prendendo dimensioni singolari".
La polemica è durata poche ore: dalla Bicocca è arrivata immediatamente la retromarcia. La rettrice Giovanna Iannantuoni spiega: "Nessuna censura, il corso si terrà come previsto. Ho invitato Nori per un caffè in rettorato e lui ha accettato. C’è stato un malinteso in un momento di grande tensione. Dall’idea di questa università non c’è niente di più lontano della censura". Poi la nota ufficiale: "Il nostro ateneo è aperto al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto".
La rettrice incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per "un momento di riflessione". "Certamente qualcuno lì ha sbagliato", ha detto il sindaco Beppe Sala.