Lorenzo Biagiarelli tiene a respingere ogni accusa di “odio social” e “shitstorm”. Oggi, a meno di 24 ore dalla morte di Giovanna Pedretti, titolare del locale diventato famoso per la presunta recensione in cui un cliente si lamentava del fatto che l’avessero fatto sedere vicino a dei gay e a un disabile, a cui la donna aveva risposto ricevendo il plauso della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, lo chef, compagno della giornalista Selvaggia Lucarelli, era assente a È sempre mezzogiorno”, programma trasmesso su Rai 1 condotto da Antonella Clerici.

La conduttrice ha informato i telespettatori sulla sua assenza: “Lorenzo non sarà qui, ha deciso di stare a casa e sarà con noi nei prossimi giorni”

Biagiarelli, qualche giorno fa, aveva sollevato dei dubbi sulla veridicità di quella recensione e un giornalista del Tg 3 si era recato a fare domande alla donna, a cui lei aveva risposto in maniera evasiva. Come riportano Il Fatto Quotidiano e SkyTg24, la signora Pedretti era stata sentita lo scorso sabato  come persona informata sui fatti in merito alla vicenda.

Ieri la tragedia: il corpo della donna è stato ritrovato nella acque del fiume Lambro e, come riferito da Ansa, l’ipotesi più accreditata degli investigatori è quella del suicidio. Sempre Ansa riferisce che mercoledì o giovedì prossimo è prevista l’autopsia sul cadavere di Giovanna Pedretti, di cui la Procura ha disposto anche l’esame tossicologico.

Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze. Ci tengo a respingere con forza le accuse di 'odio social' e 'shitstorm' dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza – ha scritto lo chef su Intagram - Vi invito solo, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente 'odio social', a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social”.

I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo. lo, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose”, ha concluso Biagiarelli.