"Una notizia che tutti aspettavamo, che aveva gettato nello sconforto la senatrice Leone: il cappotto è stato ritrovato. E con esso la dignità dei due rami del Parlamento sui quali, per qualche giorno, è piombato il sospetto per il gravissimo e inaudito furto". Così Vittorio Sgarbi commenta il ritrovamento del cappotto della senatrice del M5s Cinzia Leone.

L'esponente pentastellata, infatti, aveva raccontato sui social di come le fosse stato rubato il cappotto durante le votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

“Buongiorno care e cari - esordiva la Leone in un post di inizio febbraio -, scusate lo sfogo ma sono profondamente indignata su quanto mi è accaduto in transatlantico di Montecitorio, venerdì scorso al termine della votazione del PdR”.

“Premesso che in aula non è consentito entrare con il cappotto lo lasciai, giusto il tempo della votazione, su di uno dei divani nel transatlantico. Ebbene il cappotto non l'ho trovato laddove lo lasciai, dopo il voto, al che iniziai a controllare nei vari divani, ma niente. Ho sperato che qualcuno lo avesse preso involontariamente e che a breve giro lo avrebbe fatto rinvenire al guardaroba. Sono trascorsi giorni ma mi è stato confermato stamane che nessuno ha fatto pervenire il mio cappotto”

“Provo profonda tristezza - concludeva la Leone nel suo resoconto - poiché pur comprendendo che era un cappotto di buona manifattura e un apprezzato brand L. Spagnoli, quel qualcuno lo abbia rubato. Davvero impensabile in un ambiente frequentato da Senatori, Deputati, Commessi, giornalisti. Comunque quest'oggi ritorno a Montecitorio con un altro cappotto che, rigorosamente, consegnerò al guardaroba e presenzierò all'insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Alcuni giorni più tardi, la Leone ha condiviso un nuovo aggiornamento: "Ore 8:38, chiamata da Montecitorio: 'Senatrice abbiamo trovato il suo cappotto'". Tutto è bene quel che finisce bene.