Silvio Berlusconi, imputato nel processo milanese Ruby ter con l'accusa di corruzione in atti giudiziari, deve essere assolto "perché il fatto non sussiste". Lo sostiene in aula, nel corso dell’arringa che finirà nella prossima udienza in calendario il 2 novembre, l’avvocato Federico Cecconi, difensore del leader di Forza Italia.

Nel suo intervento, il legale sottolinea come i bonifici alle ragazze che hanno preso parte alle serate di Arcore, hanno una causale specifica: sono un elemento "risarcitorio" nei confronti di giovani che si ritengono "ghettizzate, limitate nella loro possibilità di lavoro" a causa del clamore mediatico dell'inchiesta giudiziaria, ma "mai si fa riferimento ad accordi illeciti" nei carteggi acquisiti dalla procura di Milano.

"Abbiamo la dimostrazione di molti messaggi concordati", che sono "del tutto inidonei a provare l’esistenza di un accordo corruttivo, a validare l’ipotesi accusatoria". Anzi, in alcuni casi le pretese delle 'olgettine' - con minacce di parlare ai giornali o ai magistrati -, potrebbero configurare "un'ulteriore ipotesi alternativa che al più, e alla peggio, individua in Berlusconi una qualifica di parte offesa di diverso reato".