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Uss, figlio del governatore di una regione siberiana, si è presentato all'udienza davanti al giudice Roberto Peroni Ranchet, della quinta penale della Corte d'Appello, per essere identificato e per esprimersi sul consenso, da lui negato, all'estradizione richiesta dagli Usa.
Capelli lunghi, girato di spalle e accompagnato dagli agenti della penitenziaria (è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio) ha chiesto di non essere ripreso da cameraman e fotografi. Le autorità statunitensi lo accusano, assieme ad altre sei persone, tra cui Yury Orekhov, arrestato in Germania, di aver "orchestrato" almeno dal 2018 "un'operazione di frode, esportazione illegale e riciclaggio di denaro sotto l'ombrello" di una società tedesca, la "Nda Gmbh".
E di aver messo in atto, come si legge nelle imputazioni, "attività in violazione delle leggi e delle sanzioni statunitensi, inclusa l'esportazione illegale" di "tecnologie militari e sensibili", le cosiddette 'dual use', per milioni di dollari "dagli Stati Uniti alla Russia". Tecnologie trovate, secondo gli Usa, anche in alcuni armamenti russi, in particolare dei tank, usati sul fronte di guerra in Ucraina. Ora la difesa è pronta a presentare un'istanza per la concessione dei domiciliari, che dovrà essere valutata da un collegio di tre giudici della quinta d'appello. Poi, proseguirà il procedimento che dovrebbe concludersi con il via libera o meno all'estradizione.
Gli Usa avranno 45 giorni per far arrivare ai giudici la richiesta di estradizione e tutte le carte con le accuse. Dopo l'arrivo degli atti dagli Usa, la Procura generale avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria e il procedimento dovrà concludersi, con l'ok o meno alla consegna del 40enne, in un massimo di 6 mesi. difesa pronta a chiedere domiciliari.