Sabbia bianca e acqua di un affascinante azzurro fluo, dove in riva sembra letteralmente di camminare sul latte, ma non siamo ai Caraibi: stiamo parlando di una spiaggia italiana, quella di Rosignano Solvay, in provincia di Livorno.

Un luogo apparentemente incantevole, noto come i “Caraibi della Toscana”, se non fosse che l’Onu, nel 1999, lo ha catalogato tra le spiagge più inquinate d’Italia.

I colori così appariscenti di sabbia e mare, che fanno sembrare le foto ritoccate da Photoshop, dipendono infatti dagli scarti industriali dell’azienda Solvay, impegnata da anni nella produzione del bicarbonato Solvay.

Sfondo di numerosi servizi fotografici importanti, tanto che nel 2021 finì addirittura nella copertina di Vogue Italia, in cui numerose modelle posarono, alcune in riva e alcune immerse in quelle particolari acque che ricordano un cielo turchese contornato di nuvole bianche, ogni anno è meta di tantissimi turisti.

Basta cercare il luogo su Instagram per rendersi conto della meraviglia e della beatitudine che suscitano le foto di chi si reca tranquillamente in questa spiaggia senza sapere, o non dandoci troppo peso, che sarebbe in realtà il risultato di un disastro ambientale.

È alquanto strano che i bagnanti non si pongano il minimo dubbio: basta voltarsi dalla parte opposta del mare ed è ben visibile il canale di scolo, detto “fosso bianco” della fabbrica, che riversa continuamente innumerevoli scarti chimici sulla spiaggia e nell’acqua.

Lo stabilimento, come riporta l’analisi de L’Indipendente, riverserebbe sulla spiaggia  arsenico, mercurio, composti organoclorurati e PCB, dannosissimi per gli organismi marini (chi ci è stato afferma che alghe e pesci sono totalmente assenti) e per l’uomo stesso.

Biologi e ambientalisti l’accusano, come riporta Repubblica, del grosso impatto negativo sulla salute dei cittadini nell’area Livorno-Collesalvetti, come l’aumento del tasso di mortalità e la frequenza di tumori, secondo i dati forniti dalla Medicina Democratica di Livorno e riportati dal The Post Internazionale.

Secondo quanto dichiarato dal dottor Claudio Marabotti, ricercatore del CNR di Pisa, l’incidenza dei morti da Mesotelioma pleurico (raro tumore maligno dovuto all’esposizione dell’amianto) a Rosignano è superiore del 300% alla media regionale.

A gennaio 2022, la Solvey è stata autorizzata a versare scarti in mare per altri 12 anni. Come riporta L’Indipendente, la decisione ha provocato le ovvie proteste dei comitati locali che da anni chiedono la chiusura dello stabilimento.