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"O è un governo che taglia le tasse o alla lunga è complicato starci''. Così Matteo Salvini ospite di 'Porta a Porta'. ''Non mi sono pentito di essere andato al governo - assicura il leader leghista - . Quando Mattarella ha chiamato, mi sono tolto la casacca da segretario della Lega e ho tenuto quella da italiano. Se questo governo però non toglie la Fornero, non fa la pace fiscale dopo una pandemia e una guerra..." Insomma, avverte Salvini, "noi peseremo il governo e l'incisività della Lega al governo su lavoro tasse e pensioni''.
Quanto al voto delle amministrative ''non sono contento di questo risultato ma se mi chiedete quanti sindaci abbiamo, io rispondo che abbiamo più sindaci...'', rileva Salvini. ''A Catanzaro Fratelli d'Italia ha deciso di andare da sola, spero ci dia una mano...''.
''Tra le priorità della Lega non c'è il cambio della legge elettorale. Mi va benissimo quella che c'è - ha chiarito il leader leghista - . Non voglio passare mesi in parlamento a discutere di legge elettorale''.
Il leader del Carroccio è quindi tornato a parlare anche del suo viaggio, poi saltato, in Russia. "Se fossi partito avrei avvertito tutti, ma la cosa indegna è che ho subito un massacro mediatico. Umanamente ci sono rimasto davvero male... - ha affermato Salvini - Sono stato trattato come se fossi un delinquente che parte per fare gli affari suoi a Mosca... E' una roba indegna''.
Secondo Salvini per ora la politica europea sulla guerra non è stata efficace. ''Stiamo arrivando al settimo pacchetto di sanzioni per danneggiare i russi, ma possiamo dire che fino ad oggi quelle adottate stanno avvantaggiando la Russia e danneggiando l'Italia? E' l'unica volta al mondo... Vorrei che a Bruxelles tenessero presente anche la ricaduta negativa''.