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Con le modifiche sui parametri per i cambi colore in arrivo, anche le regioni più a rischio resteranno con ogni probabilità in bianco. Sardegna (82), Sicilia (64), Lazio (68) e Veneto (68) infatti, in base agli attuali criteri basati sulla mera incidenza dei contagi sono tutte sopra la soglia limite dei 50 nuovi casi settimanali.
Queste, con l'attuale sistema, sarebbero state “retrocesse” dalla Cabina di regia in fascia gialla, dove vige obbligo di mascherina anche all’aperto. Ma con i nuovi criteri, che il governo sta mettendo a punto, il tasso di ospedalizzazione avrà pari incidenza rispetto a quello dei contagi. E finora risulta basso ovunque.
Pertanto, in caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti, per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. In caso di superamento di entrambi i parametri si passa automaticamente alla fascia gialla.
Se rianimazioni e reparti ordinari superano rispettivamente 20 e 30% e i casi settimanali superano i 150 si passa invece alla zona arancione. Infine, la zona rossa si attiva nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.